Home 2012 30 Aprile RIVISTE OPEN ACCESS. eLIFE, UNA NUOVA RIVISTA
RIVISTE OPEN ACCESS. eLIFE, UNA NUOVA RIVISTA PDF Stampa E-mail

Oggi la maggior parte dei quasi 1,5 milioni di articoli scientifici scritti ogni anno è pubblicata da riviste che fanno capo a un ridotto numero di case editrici, principalmente Elsevier, Springer, Wiley. Gli scienziati propongono i propri paper alle riviste, che li inviano agli esperti per la revisione, e poi li pubblicano, facendo pagare ai lettori un prezzo salato sia per i singoli articoli sia per gli abbonamenti. Secondo David Prosser, direttore esecutivo delle Research Libraries UK, le università britanniche spendono ogni anno 200 milioni di sterline (240 milioni di euro) per la sottoscrizione alle versioni online delle varie riviste, pari a circa il 10 per cento dei fondi statali che ricevono. Secondo il Guardian, inoltre, le riviste scientifiche possono raggiungere un margine di guadagno del 35 per cento vendendo l’accesso ai risultati delle ricerche scientifiche, molte delle quali finanziate pubblicamente o da enti benefici.
La Wellcome Trust, la fondazione dedicata alla salute animale e umana che, dopo la “Bill e Melinda Gates Foundation”, è il maggiore finanziatore della ricerca medica mondiale con oltre 720 milioni di euro stanziati ogni anno, ha annunciato ufficialmente che nel corso del 2012 darà alla luce eLife, una nuova rivista open access che punta a sfidare i giganti dell’editoria scientifica con l’obiettivo di cambiare le regole del gioco. Tuttavia, parte della comunità scientifica teme che nelle riviste open access possa venire meno proprio l’accurato processo di selezione e peer review. Parere non condiviso dalla Fondazione: “Qualità e open access sono concetti indipendenti”, spiega Robert Kiley della Wellcome Trust. “Ovviamente ci sono riviste open access di pessima qualità, ma ce ne sono anche tra quelle a pagamento”. Del resto la PLoS Library of Science, un gruppo editoriale che pubblica ben sette riviste di alto livello completamente free, è un esempio di grandissima qualità a costo zero per i lettori: “PloS One”, spiega Walport, “è ora il più grande giornale scientifico del mondo, e continua a crescere”.
(Fonte: C. Visco, galileonet.it 11-04-2012)