Home 2012 12 Aprile RECLUTAMENTO. IL RAPPORTO AUREO PER I TRASFERIMENTI DA ATENEO AD ATENEO
RECLUTAMENTO. IL RAPPORTO AUREO PER I TRASFERIMENTI DA ATENEO AD ATENEO PDF Stampa E-mail
Un decreto ministeriale del 2011 (articolo 5, punto b) impone agli atenei che desiderino arruolare nei loro ranghi uno studioso (impiegato presso altro ateneo) il rispetto del seguente requisito: "Il numero di professori incardinati nel ruolo in riferimento per il quale si dispone la chiamata, sia inferiore a quello degli incardinati nel ruolo dei docenti immediatamente inferiore". In soldoni (mi perdonino i giuristi) il rapporto tra ordinari e associati non deve essere maggiore di 1 (stessa cosa, immagino, per il rapporto tra  associati e ricercatori). Uno sprovveduto lettore, senza rispetto per questo bellissimo numero naturale, potrebbe chiedersi quale sia l'origine di questo valore numerico. La supposizione che dietro al numero ci sia un ragionamento è rafforzata dal fatto che il primo verso dell'articolo 5 spiega che la ratio della norma  mira a "[...]  favorire una più razionale distribuzione del personale docente". Non è una norma irrilevante. Sta capitando a diversi colleghi di non riuscire a trasferirsi presso un ateneo che li vorrebbe perché a ciò si oppone il rapporto aureo. Si può chiudere la questione pensando che l'accademia italiana sia il classico cavallo disegnato dal comitato (quello con le gobbe), dal quale al massimo ci si può aspettare una strenua resistenza alla sete del deserto. Con sempre meno regimi totalitari al mondo, gli esempi di pianificazione centralizzata sono perle da studiare con interesse. Che si tratti di un tentativo surrettizio per indurre una selezione di qualità? O semplicemente, come in molti altri casi, si naviga a vista, sparando numeri e vincoli, senza chiedersi quali mai siano le conseguenze delle mille norme che regolano la nostra vita e settori fondamentali per il paese come l'istruzione e la ricerca?
(Fonte: F. Lippi, noisefromamerika.org 23-03-2012)