Home 2012 29 Marzo RECLUTAMENTO. NUOVI ORDINAMENTI
RECLUTAMENTO. NUOVI ORDINAMENTI PDF Stampa E-mail
Dal punto di vista strettamente interno agli ordinamenti universitari una soluzione alla ormai completa delegittimazione del nostro sistema concorsuale si deve ottenere imponendo un nuovo ordinamento per il reclutamento, o minimizzando la discrezionalità dei selezionatori (in una parola, col modello dei “concorsoni” per coorti annuali alla francese), o massimizzando la responsabilità dei dipartimenti, cui sarebbe lasciata più o meno mano libera per le assunzioni ma che poi dovranno rendere conto della loro efficienza al momento di chiedere i soldi per sopravvivere, e chiudere se non saranno sufficientemente affidabili per l’investimento (in breve, con il modello inglese, per restare nell'ambito di un sistema in cui il ruolo dello stato nell'istruzione superiore resta centrale). Entrambi i sistemi, come dicevo, hanno comunque dei difetti. Il primo è molto macchinoso e spesso troppo rigido nei criteri di scelta, perché si propone di individuare nei candidati in forma quasi assoluta un "merito" di cui non esiste alcuna giustificazione teorica. Il secondo è sempre esposto al rischio di nuove derive dirigiste per la tendenza a stabilire per decreto graduatorie e classifiche di qualità che scarichino, sul "sistema" le responsabilità delle scelte dei dipartimenti peggiori, oltre che difficile da applicare in un paese dove buona parte del mercato del lavoro intellettuale o amministrativo è iperprotetto e quindi inaccessibile come ripiego a chi fallisce la carriera accademica. Però l’emersione di questi difetti non dovrà essere ragione sufficiente per una restaurazione dell’antico, come quelle cui periodicamente guarda chi non è soddisfatto dell’università di oggi, senza pensare che se oggi le cose vanno male è proprio perché la nostra università è ancora quella di ieri.
(Fonte: A. Mariuzzo, www.linkiesta.it 20-03-2012)