Home 2012 18 Marzo RICERCA. DIMINUISCONO GLI STUDI CLINICI
RICERCA. DIMINUISCONO GLI STUDI CLINICI PDF Stampa E-mail
Cresce la qualità delle sperimentazioni farmaceutiche cliniche realizzate in Italia, ma la crisi taglia le gambe agli studi. E c'è il rischio che a rimetterci sia l'attività realizzata da ricercatori indipendenti o da strutture sanitarie, ospedaliere, universitarie o singoli professionisti, soprattutto nei settori trascurati dalla ricerca d'impresa: tra il 2010 e il 2009 gli studi del settore no profit sono diminuiti del 26%, passando dai 309 del 2009 ai 229 dell'anno seguente. A lanciare l'allarme, sollecitando interventi rapidi a sostegno di un settore «fuori dalle logiche di mercato» è stata la Società scientifica di medicina interna Fadoi, nel corso di un convegno concluso ieri a Roma. Sotto la lente degli esperti, i dati del X Rapporto nazionale 2011, pubblicato dall'Osservatorio sulla sperimentazione clinica dei medicinali dell'Aifa. Il report analizza gli ultimi cinque anni di attività segnalando per il 2010 un’ulteriore flessione del 12,2% di tutti gli studi realizzati in Italia, analogamente a quanto accaduto nel resto d'Europa: su un totale di 4.193 trials, l'Italia ha contribuito con 660 studi clinici pari al 15,7% e con un 21,8% di pazienti arruolati (contro il 17,9% del 2006). Uno stato di sofferenza che sembra interessare di più la ricerca promossa da istituzioni no profit: in Italia gli studi non sostenuti da interessi commerciali sono uno su tre, in Europa uno su cinque. «La ricerca indipendente svolge un ruolo importantissimo sul fronte della sanità pubblica perché mira al miglioramento della pratica clinica dell'assistenza sanitaria», ha spiegato il presidente Fadoi, Carlo Nozzoli. Gli esperti hanno ribadito la loro ricetta anticrisi: regole omogenee per i comitati etici nella valutazione di studi e finanziamenti; copertura assicurativa proporzionata ai rischi delle sperimentazioni; più collaborazione tra istituzioni pubbliche e promotori di ricerca per favorire la disponibilità dei farmaci per gli studi indipendenti; nuove regole per alcune tipologie di studio orfane da un punto di vista normativo. Se siamo quinti come mercato e ventiquattresimi per sperimentazioni, la responsabilità - secondo gli addetti ai lavori - è soprattutto dell'eccesso di burocrazia che contribuisce a rallentare anche le iniziative più meritevoli.
(Fonte: S. Todaro, IlSole24Ore 09-03-2012)