Home 2012 18 Marzo UNA SANITÀ UNIVERSITARIA RINNOVATA. NE PARLA IL MINISTRO BALDUZZI
UNA SANITÀ UNIVERSITARIA RINNOVATA. NE PARLA IL MINISTRO BALDUZZI PDF Stampa E-mail

Ospite d'onore del convegno “Sanità universitaria oggi”, a Napoli, il ministro della Salute Renato Balduzzi ha affrontato il tema caldo della trasformazione delle Facoltà di Medicina secondo la riforma universitaria e il problema più pressante del suo rapporto con le Regioni e con i ministeri. Servono «progetti chiari e definitivi» ha detto il rettore Rossi, nel dare la parola al Ministro.
Il Ministro dedica tutta la prima parte del suo intervento a ripercorrere le misure che ci hanno portato alla condizione attuale. Si è cominciato anche prima del decreto legislativo 517 del '99, la legge Bindi, da molti additata come colpevole della situazione attuale. Una fase «sperimentale» la chiama Balduzzi, che avrebbe dovuto condurre a un regolamento nazionale virtuoso di integrazione di Policlinici nel Sistema Sanitario Nazionale e dello stesso con il mondo della formazione universitaria. «In parte tutto questo è successo, in parte no – dice Balduzzi –, a me piacerebbe che un periodo di quest’anno di governo Monti potesse essere impegnato a sistemare la Sanità Universitaria perché c'è stata un’incompiutezza. Si tratta di un modello normativo che mette a confronto due soggetti particolari: il complesso regionale, di cui le aziende sono una promanazione, e i complessi universitari. Sono due autonomie costituzionalmente garantite, e questo è l'unico campo in cui due autonomie garantite si siano trovate a dover definire i propri rapporti». Il Ministro, inoltre, rileva la necessità di guardare a quella legge del '99 per i suoi effetti concomitanti alla riforma del titolo V della Costituzione. Quella riforma, infatti, determinò un’evoluzione della potestà legislativa in favore delle Regioni. In ambito sanitario quella fu un’intelligente soluzione che permetteva alla Pubblica Amministrazione di essere più vicina alle problematiche locali della Sanità, ma dall'altro produsse la conflittualità di autonomie. Proprio per quella conflittualità non sono mai state realizzate le linee guida di attuazione della legge Bindi, da cui “l'incompiutezza” cui fa riferimento il Ministro. Ma il ministro “tecnico” prende apertamente le distanze da certi metodi politici e dopo aver analizzato il problema espone ciò che andrà fatto. Anzitutto non vuole sentire ragioni sulla riforma Gelmini, dalla quale, invece, non prende le distanze e per la quale esiste uno schema-tipo che è qualcosa di più di una serie di linee guida: «qualcosa di concreto», dice. E aggiunge «quella proposta si è “arenata”, ma all'inizio della prossima settimana io proporrò al collega Profumo (Ministro dell'Istruzione) un percorso che dovrebbe portare in tempi precisi a sciogliere quei nodi che la tengono bloccata». Un percorso per il quale il Ministro non è rimasto sul vago, bensì elencando otto punti concreti di contenuto su cui trovare una base condivisa. Definire con chiarezza il ruolo primario e privilegiato delle università con il sistema sanitario regionale, dare a queste aziende “miste” una governance adeguata, rispettare le indicazioni dell'atto aziendale su organizzazione e funzionamento, non sovrapporre dipartimenti universitari ai dipartimenti ad attività integrata, risolvere le resistenze nella collaborazione e nel coinvolgimento di tutti gli attori, dal personale ai sindacati, la definizione proprietaria di entità sia immobiliari sia mobiliari che devono essere conferite all'Azienda Ospedaliera Universitaria. «Il messaggio dice – conclude Balduzzi – facciamo un passo in più, andiamo avanti. Non pensiamo neanche un momento che abbiamo sbagliato tutto e che è tutto da rifare. Il problema non è il nome, il problema è la cosa. Una nuova Sanità universitaria? No. Una Sanità universitaria nuova, cioè rinnovata. Ci possono essere lamentele giustificate, ma il problema è non morire, oggi, dietro le lamentele. Il problema è che ciascuno, stando al proprio posto, faccia la propria parte».
(Fonte: G. De Stefano, www.italiasudsanita.it 15-03-2012)