Home 2012 18 Marzo CONVEGNO A.M.P.E. LE NASCITE PRETERMINE: UN PROBLEMA CLINICO-SOCIALE. 29 MARZO. BOLOGNA
CONVEGNO A.M.P.E. LE NASCITE PRETERMINE: UN PROBLEMA CLINICO-SOCIALE. 29 MARZO. BOLOGNA PDF Stampa E-mail

Convegno promosso dall’AMPE (Almae Matris Professores Emeriti)
Giovedì 29 marzo, ore 16, Accademia delle Scienze, Via Zamboni 31, Bologna

La nascita pretermine è un evento sempre più frequente e la crescente sopravvivenza di nati a epoche gestazionali estremamente precoci sta generando una nuova popolazione di soggetti con peculiari caratteristiche biologiche alla nascita e a lungo termine.
E’ indubbio che i progressi ottenuti in questi due ultimi lustri sia sul piano delle conoscenze scientifiche sia su quello tecnologico in campo ostetrico-ginecologico e neonatologico abbiano portato a una riduzione della mortalità neonatale in senso lato e di quella relativa ai nati pretermine. Oggi in Italia si hanno complessivamente percentuali di sopravvivenza pari a quelle registrate nei paesi più avanzati.
Gli attuali tassi di sopravvivenza dei bambini nati pretermine prima del compimento di 30 settimane di gestazione e/o con un peso alla nascita non superiore a 1500 g sono elevati: intorno al 30-40% per i neonati di 500 g fino a essere maggiore del 90% per neonati di peso superiore a 1000 g.
L’incremento di sopravvivenza dei neonati di peso basso, e in particolare di quelli estremamente piccoli (cioè di peso inferiore a 1000 g), rende necessario che il Centro presso il quale essi sono stati assistiti alla nascita se ne faccia carico anche dopo la dimissione. Tale processo, detto “follow up”, riconosce due finalità. La prima è la prosecuzione delle cure, che per certi aspetti rimangono peculiari per questa categoria di neonati, con l’obiettivo primario di fornire un servizio di elevata competenza a vantaggio del singolo bambino, identificandone i bisogni e o i problemi evolutivi, ma anche con l’obiettivo non secondario di avere informazioni di ritorno su tutta la casistica per modulare continuativamente la qualità delle cure neonatali del Centro stesso e per raccogliere dati utilizzabili per studi di area.
La seconda finalità è la sorveglianza degli esiti, continua, sistematica e prolungata nel tempo di tutta la popolazione a rischio, su scala locale, regionale, nazionale e internazionale, per valutare la frequenza e il tipo delle sequele e la qualità di vita nonché le variazioni quali/quantitative delle stesse in relazione alle modifiche nel tempo dei tassi di sopravvivenza (morbilità e nuovi sopravvissuti) e della qualità delle cure (morbilità e nuovi trattamenti).
Oltre al problema della sopravvivenza si deve pertanto affrontare anche quello delle sequele che possono incidere negativamente sullo sviluppo psico-fisico di questi bambini ed è pertanto indispensabile sia una diagnosi precoce sia una altrettanto precoce riabilitazione.
I vari complessi aspetti di tipo assistenziale saranno affrontati dal ginecologo-ostetrico prof. Nicola Rizzo, dai neonatologi prof. Giacomo Faldella e prof. Guido Cocchi e dalla psicologa prof.ssa Alessandra Sansavini. Saranno affrontati anche gli aspetti organizzativi dell’assistenza neonatologica e i problemi etici legati alla terapia intensiva neonatologica, con considerazioni anche sui costi rilevanti che ne conseguono.
Particolare attenzione sarà anche posta al coinvolgimento dei genitori nella condivisione delle delicate decisioni che via via si devono assumere.
Tutte queste tematiche saranno affrontate dal Convegno promosso dall’AMPE (Almae Matris Professores Emeriti), coordinato dal Professore Emerito di Pediatria prof. Gian Paolo Salvioli, che si terrà il 29 marzo alle ore 16 presso l’Accademia delle Scienze, Via Zamboni 31, Bologna.