Home 2012 20 Febbraio RICERCA. ALLARME SUL MODO IN CUI È STRUTTURATO IL BANDO PRIN 2010-2011
RICERCA. ALLARME SUL MODO IN CUI È STRUTTURATO IL BANDO PRIN 2010-2011 PDF Stampa E-mail

A conclusione del Convegno Internazionale “Architettura e identità locali”, tenutosi a Bologna, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia (Dipartimento delle Arti Visive) nei giorni 26 e 27 gennaio 2012, organizzato dal gruppo PRIN 2008, costituito da Unità afferenti alle seguenti istituzioni universitarie: Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Scuola Normale Superiore di Pisa, Università di Chieti, Università del Molise, gli studiosi partecipanti (storici dell’architettura, storici dell’arte, filologi, progettisti, semiologi, restauratori, storici della lingua, musicologi), che hanno sperimentato l’elevata efficacia della ricerca interdisciplinare, a larga maggioranza esprimono il loro allarme in merito al modo in cui è strutturato il bando PRIN 2010-2011 (già oggetto di rilievi che hanno avuto ampia risonanza sugli organi di stampa nazionali). In particolare essi rilevano come alcune significative novità del suddetto bando:
– scoraggiano la libera aggregazione di studiosi mossi esclusivamente dalla curiosità scientifica (quali il nostro gruppo i cui progetti, per due volte consecutive, sono risultati meritevoli di finanziamento PRIN);
– non sappiamo se in base ad un disegno consapevole finiscono per favorire i “gruppi forti” di determinate aree disciplinari, mortificando in particolare gli studi umanistici;
– distinguono discipline “utili” (che nell’attuale e definitiva formulazione del bando godranno di maggiore premialità, in quanto riconducibili agli obiettivi di Horizon 2020), dalle altre che sono ridotte a discipline “esornative”;
– risultano finalizzate alla distinzione fra research university e teaching university, insomma fra università A e B, delle quali solo le prime riusciranno ad ottenere il maggior numero di risorse, a prescindere dal merito;
– distinguono a priori, senza cioè verificabile riferimento al merito, all’interno del medesimo tema, segnatamente nelle istituzioni politecniche, aree disciplinari elette ad assurgere alla dignità di research, contrapposte ad altre aree condannate a sprofondare nella dimensione considerata ancillare di teaching;
– sostituiscono alla libera competizione delle idee un sostanziale dirigismo che mira a ‘orientare’ la ricerca;
– penalizzano le ricerche di “nicchia”, stabilendo una censura preventiva di quelle linee di ricerca che non s’inseriscono nel main stream disciplinare burocraticamente definito. (Bologna 27-01-2012)