Home 2012 20 Febbraio RICERCA. I TEMPI LUNGHI DEL PROCESSO DI VALUTAZIONE
RICERCA. I TEMPI LUNGHI DEL PROCESSO DI VALUTAZIONE PDF Stampa E-mail

E’ impossibile introdurre meccanismi di valutazione che accontentino tutti, ed è impensabile che, in un mondo dai saperi così differenziati e frammentati, un paradigma possa imporre agli altri i propri criteri di scientificità. In assenza di criteri massimi, si possono però introdurre criteri minimi: soglie sia quantitative sia qualitative al di sotto delle quali non si debba scendere.
Non esiste un sistema perfetto: ne esistono alcuni meno imperfetti degli altri. Quasi tutti ritengono sensato partire da una visione procedurale di qualità scientifica: è di qualità accettabile una pubblicazione che abbia superato una valutazione rigorosa da parte dei “pari”. La peer review ha dei difetti, ma è il metodo di selezione migliore a disposizione della comunità scientifica ed è di gran lunga quello più usato in tutto il mondo. Come e da chi debbano essere scelti i valutatori, e quali criteri adottino, è forzatamente soggetto a un tasso di arbitrarietà. Che si può ridurre rendendoli il meno possibile discrezionali, il meno possibile confusi con indirizzi politici, il più possibile trasparenti e pubblici.
Se si guarda alla passata esperienza della Valutazione Triennale della Ricerca (VTR) 2001-2003, si rileva che: ci sono voluti tre anni per espletare l’intera procedura; il primo Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca – CIVR – ha consegnato la relazione finale nel 2006; il costo è stato di 3,5 milioni di euro; ha coinvolto 150 esperti e 6000 valutatori per valutare circa 18500 prodotti. Il VQR 2004-2010 si prospetta come un esercizio ancor più ambizioso: circa 210000 prodotti che dovranno essere gestiti dai 450 componenti del Gruppo di Esperti della Valutazione (GEV). Ciascun componente, quindi, avrà in media un “carico” di quasi 500 prodotti e, se si rispetterà l’obiettivo di valutarne tramite peer review almeno la metà (più uno), inviando a ciascun revisore un numero di prodotti compreso tra 10 e 20 (valori ragionevoli ma tutt’altro che piccoli), ci sarebbe bisogno di un “esercito” di valutatori oscillante fra le 10000 e le 20000 unità.
Questo è dunque un sistema che anche quando tutto fili liscio rischia di avere dei tempi molto lunghi: il nostro corpo docente è molto anziano. Si può ragionevolmente prevedere che quando la valutazione avrà conseguenze concrete, i valutati saranno già in gran parte in pensione.
(Fonte: www.argocatania.org 16-02-2012)