Home 2012 20 Febbraio LA RIFORMA DEI PERCORSI FORMATIVI: È TEMPO DI BILANCI
LA RIFORMA DEI PERCORSI FORMATIVI: È TEMPO DI BILANCI PDF Stampa E-mail
L'Italia è stata uno dei primissimi Paesi ad adattare il proprio sistema universitario secondo le direttive delineate nel processo di Bologna. La riforma dei percorsi universitari, apportata con decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca n. 509 del 1999, a tale scopo ha individuato, oltre alla classica laurea a ciclo unico (quadriennale o quinquennale), due cicli formativi: la Laurea Triennale e la Laurea Specialistica o Magistrale, che prevede altri due anni di specializzazione. La nuova articolazione degli studi universitari ha avuto conseguenze dirette sulla formazione dei giovani professionisti, come regolamentato dal D.P.R. del 5 giugno 2001, n. 328, recante “Modifiche e integrazioni della disciplina dei requisiti per l’ammissione all’esame di Stato e delle relative prove per l’esercizio di talune professioni, nonché disciplina dei relativi ordinamenti”. Il DPR 328 ha, infatti, modificato i requisiti di ammissione all’esame di Stato per le professioni tecniche, cui oggi si accede anche con la laurea di primo livello (triennale), avendo introdotto, a questo proposito, i titoli di geometra, perito e agrotecnico laureato. Inoltre, a seguito dell’introduzione delle lauree di primo livello, gli albi delle professioni per il cui accesso era richiesta la laurea sono stati ripartiti in due sezioni: la sezione A, per i laureati di secondo livello, e la sezione B, per i laureati triennali che hanno acquisito il titolo di professionisti “junior”.
(Fonte: A. Mura, http://www.edilbox.it/ 14-02-2012). Testo integrale: parte prima, parte seconda.