Home 2012 20 Febbraio IL PROBLEMA DELLA DURATA DEGLI STUDI
IL PROBLEMA DELLA DURATA DEGLI STUDI PDF Stampa E-mail
Come dimostrano i dati forniti da AlmaLaurea per i tre livelli del Bologna Process, in Italia 3 + 2 non fa 5 ma circa 6,5, cioè la somma della laurea triennale e quella della laurea magistrale in media fa quasi due anni in più. E se si considera il terzo livello, 3 + 2 + 3 non fa 8 ma più di 10, anche al netto degli iscritti in ritardo all'immatricolazione. È pur vero che gli stessi dati di Alma Laurea mostrano una situazione molto migliore dopo l'adozione del Bologna Process (checché ne dicano i perpetui detrattori...) dai tempi in cui lauree di 4 anni diventavano di 7, ma rimane pur sempre il fatto che i nostri laureati sono mediamente troppo vecchi, e comunque mediamente più vecchi dei laureati di altri Paesi europei. Da dove viene questo ritardo? Certamente c'è un aspetto di autonomia delle scelte degli studenti ma qualche "causa tecnica" c'è e andrebbe considerata. Le tre sessioni d'esame, per esempio. Ha senso, per capirci, che uno studente abbia sessioni di esami, incluso quello di laurea, nell'anno solare successivo a quello nominale o di conclusione degli studi pur rimanendo in corso? Un laureato triennale che si laurea "in corso" ma nel quarto anno, a primavera, s’iscriverà un anno dopo rispetto al percorso nominale. Se ripeterà la stessa cosa con la laurea magistrale, laureandosi "in corso" in tre anni solari e non in due, avrà generato altro ritardo, senza per questo essere né asino né altro – magari anche bravissimo. Se poi dovrà attendere altri mesi per il concorso di dottorato e magari discutere la tesi dottorale nel quarto anno ecco che il nostro dottore di ricerca tipo, magari bravo anzi bravissimo, finisce gli studi a...trent'anni. Più difficile a quel punto entrare nel mercato del lavoro. Il sistema delle tre sessioni di esame e di laurea genera "ritardi tecnici" perché – se pur è vero che molti riescono a stare al passo - sia i docenti sia gli studenti tendono a organizzare contenuti formativi ed esami di profitto su una base allargata generando frammentazione, aumento del numero di esami veri (non quelli nominali), esami trial-and-error, e dilatazione dei tempi di tesi. Forse è ora di guardare anche a questi aspetti del nostro sistema universitario.
(Fonte: D. Braga, IlSole24Ore 13-02-2012)