Home 2012 20 Febbraio UNIBO. LECTIO MAGISTRALIS DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA IN OCCASIONE DEL CONFERIMENTO DELLA LAUREA AD HONOREM
UNIBO. LECTIO MAGISTRALIS DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA IN OCCASIONE DEL CONFERIMENTO DELLA LAUREA AD HONOREM PDF Stampa E-mail
Il Presidente Napolitano ha tenuto la lezione "Le difficoltà della politica (in Europa e in Italia)" in occasione del conferimento della Laurea ad honorem in Relazioni internazionali e Scienze internazionali e diplomatiche conferitagli dall’Alma Mater. «Questa - ha cominciato il Presidente - è una promozione da praticante a scienziato della politica. Una promozione simbolica ma altamente gratificante per la sua provenienza». Il Presidente ha ricordato Nino Andreatta, esempio della «nobiltà della politica» e Paolo Bufalini, ricordato per la «stesura della risoluzione votata a larghissima maggioranza in Senato nell'autunno 1977, con cui per la prima volta anche il maggior partito della sinistra italiana si riconobbe nelle scelte di fondo dell'impegno europeistico e dell'alleanza Nato». Andreatta e Bufalini, ha ricordato Napolitano, «appartennero alla schiera di quei politici umanisti su cui l'Italia ha potuto contare e di cui avrà bisogno anche nel futuro». Un passaggio della lectio magistralis è stato dedicato alla crisi della politica, alla cosiddetta «antipolitica», alla Rete. «Dei partiti, come della politica - ha detto - bisogna avere una visione non demoniaca ma razionale e realistica. Tra il rifiutare i partiti e il rifiutare la politica, l'estraniarsi con disgusto dalla politica, il passo non è lungo ed è fatale, conduce alla fine della democrazia e quindi della libertà». E la soluzione alla crisi della politica avverte Napolitano - non è da cercare nel web: «Non si prenda l'abbaglio di ritenere che di fronte alla crisi dei partiti la soluzione sia offerta dal miracolo delle nuove tecnologie informatiche, dall'avvento della Rete, che fornisce accessi preziosi e stimoli all'aggregazione che non sono sostitutivi dei partiti».  Poi, il sostegno al governo Monti: «È nell'interesse comune che lo sforzo appena intrapreso con significative proiezioni in sede europea continui e si sviluppi in un clima costruttivo», ha detto Napolitano. E chi protesta, conclude il Presidente, lo deve fare senza violenza: «Metto in guardia contro la pericolosità di reazioni a qualsiasi provvedimento che vadano al di là di richieste di ascolto e confronto, e anche di proteste nel rispetto della legalità, per sfociare nel ribellismo e in violenze inammissibili».
(Fonte: Corriere di Bologna 30-01-2012). Testo integrale della lezione e immagini della cerimonia.