Home 2012 20 Febbraio CONVEGNO“LO SPAZIO EUROPEO DELL’ISTRUZIONE SUPERIORE: ANALISI DELL’ATTUALITÀ E PROPOSTE DI SVILUPPO”
CONVEGNO“LO SPAZIO EUROPEO DELL’ISTRUZIONE SUPERIORE: ANALISI DELL’ATTUALITÀ E PROPOSTE DI SVILUPPO” PDF Stampa E-mail
Il 26 gennaio si è svolto a Roma, presso l’Aula Magna del CNR, un convegno dal titolo “Lo spazio europeo dell’istruzione superiore: analisi dell’attualità e proposte di sviluppo” organizzato dal Comitato per lo Sviluppo della Cultura Scientifica e Tecnologica del MIUR e dal Consiglio Universitario Nazionale. Il convegno ha avuto un duplice scopo. Da un lato, fare il punto sulla situazione italiana a 10 anni dalla prima attuazione della riforma dell’università. Infatti, l’anno accademico 2001/02 ha visto la partenza dei nuovi corsi di laurea che, adeguandosi a quanto normato dal DM 509/99, rendevano l’Italia attore del Processo di Bologna. Si trattava del primo passo verso la costruzione dello Spazio Europeo dell’Alta Formazione. Dall’altro lato, il convegno voleva presentare alla comunità accademica italiana il rilancio del Processo di Bologna, che si concretizzerà a marzo con la discussione da parte del Parlamento Europeo della: “Motion for a European Parliament Resolution on the Role of the European Institutions to the Consolidation and Progress of the Bologna process”. È indubbio che, nel corso di questi anni, siano emerse molte criticità: la parcellizzazione e diversificazione del peso in crediti degli insegnamenti, la moltiplicazione dell’offerta formativa, l'aumento delle barriere al passaggio da un corso di laurea all'altro, il basso numero degli studenti che usufruiscono di programmi europei di mobilità (programma Erasmus, programma Leonardo, ecc.). Molto è stato fatto. Per esempio, a dispetto di tutte le critiche fatte sulla proliferazione dei corsi, nell’A.A. 2010/2011 sono stati attivati 2532 corsi di laurea di primo livello, di cui 434 lauree sanitarie, assenti nel vecchio ordinamento. Per confronto, nell’a.a. 1999/2000 l’offerta formativa consisteva di 2444 tra lauree del vecchio ordinamento e diplomi universitari. In altre parole, l’offerta formativa pre e post riforma è molto simile: se patologia c’è stata, essa è stata ampiamente curata dal sistema universitario nazionale. Molto c’è ancora da fare. Per esempio, incentivare una maggiore “navigabilità” sia tra corsi di laurea (per facilitare quegli studenti che dopo un anno o più vogliano cambiare o Ateneo di riferimento o addirittura corso di laurea), sia tra corsi di laurea e laurea magistrale, per incentivare percorsi “obliqui” che spingano a iscriversi a una magistrale anche studenti che non provengono da una triennale di riferimento.
(Fonte: N. Vittorio, http://www.educationduepuntozero.it 17-02-2012). Il programma del convegno e gli interventi.