Home 2012 30 Gennaio RICERCA. ASPETTI POSITIVI DEI NUOVI PRIN E FIRB
RICERCA. ASPETTI POSITIVI DEI NUOVI PRIN E FIRB PDF Stampa E-mail

I finanziamenti per la ricerca universitaria (i cosiddetti PRIN) nonché quelli per i giovani ricercatori (FIRB Giovani), approvati a fine 2011, stanno suscitando un vivace dibattito. Per Marco Ricotti, docente di Impianti nucleari al Politecnico di Milano nonché delegato del rettore del Politecnico alla Ricerca, contattato da IlSussidiario.net, "ci sono tre aspetti decisamente positivi in quanto reso pubblico dal ministero. E cioè i concetti d’internazionalizzazione della ricerca, quello di massa critica e i progetti multidisciplinari". Aggiunge Ricotti che poi "non si discute l'indirizzo politico che il ministero sta prendendo: lo reputo importante, fondamentale e giustissimo".
Ricotti, a fronte dei vari punti di vista espressi sino a oggi sull'argomento, lei come giudica il bando sulla ricerca formulato dal ministero?
In realtà, proprio per quello di cui mi occupo in quanto delegato del Rettore alla ricerca, il mio parere al momento è che ci stiamo facendo un parere. Stiamo studiando il bando del ministero e stiamo cercando di capire come muoverci al meglio, come cioè valorizzare al massimo le eccellenze che ci sono al Portello come in altre università italiane.
Immagino che avrà però seguito le polemiche che ci sono state fino a oggi.
Certamente: devo dire che ci sono aspetti positivi in tutti gli interventi e capisco anche bene la strategia che il ministero sta cercando di impostare. Credo sia importante, e questo è un aspetto positivo della nuova strategia del ministero, l'idea di favorire la formazione di gruppi multidisciplinari.
Ci spieghi meglio.
Ormai le complessità dei problemi scientifici sono talmente ampie, vaste e complesse che è importante dare vita a gruppi di una certa consistenza, a una massa critica anche numerica che li possa affrontare.
Altrimenti?
O si ragiona anche in questi termini o di risultati significativi soprattutto a livello internazionale non se ne raggiungono. Un altro aspetto positivo al proposito è il concetto d’internazionalizzazione dei progetti. Saranno cioè favoriti quei progetti che presentano termini di collegamento internazionale, e questo è un aspetto nuovo e fondamentale.
Le dimensioni dei finanziamenti le sembrano adeguate?
Direi proprio di sì: pensando ad esempio ai progetti che seguo al Politecnico di Milano, che raduna facoltà di ingegneria, architettura e design, avere a disposizione cifre che vanno da un minimo di 800mila euro a un massimo di due milioni permette senz'altro di lavorare a progetti importanti e interessanti. Tenendo conto che quando ci sono di mezzo attività sperimentali, ci sono costi molto alti.
(Fonte: www.ilsussidiario.net 10-01-2012)