Home 2012 30 Gennaio RICERCA. LE REGOLE PER LA SELEZIONE DEI PROGETTI PRIN
RICERCA. LE REGOLE PER LA SELEZIONE DEI PROGETTI PRIN PDF Stampa E-mail
Il ministro Profumo ha da poco varato il bando PRIN 2011 (e poi una modifica): si tratta del finanziamento, di circa 175 milioni di euro, di tutta la ricerca di base del Paese per il biennio 2010-2011. L’aspetto più sorprendente del bando PRIN è rappresentato dalle astruse regole di selezione dei progetti: una preselezione nell’ateneo di cui fanno parte il coordinatore e una selezione nazionale. Come illustra Giuseppe de Nicolao della redazione di Roars (che ne ha analizzato i meccanismi paragonando la soluzione del problema della scelta dei progetti ad un famoso gioco enigmistico, il kakuro), in maniera tanto dettagliata quanto spassosa: “per affrontare il meccanismo di preselezione, l’università italiana dovrà trovare la soluzione di un rompicapo numerico che è una variante del kakuro”. In particolare dimostra che, dati i diversi vincoli, “la complessità del problema reale è tale da porre in difficoltà ogni tentativo di ottimizzazione manuale senza l’ausilio di algoritmi computerizzati.”  Purtroppo quello che succederà in pratica sarà molto più terra-terra della soluzione di un astruso problema matematico d’ottimizzazione. Nelle parole di De Nicolao: “Il processo che è stato appena delineato comporta una serie negoziazioni e concertazioni che hanno a che fare più con la teoria dei giochi che con la naturale competizione scientifica. Ne risulterà una perdita di tempo e di energie il cui unico risultato sarà di mettere una toppa molto parziale alle falle del bando ministeriale. … Le regole di questo PRIN faranno dipendere l’approvazione dei progetti da un inestricabile intreccio di giochi tra atenei e aree disciplinari. La concertazione tra atenei, suggerita dallo stesso ministro, deve fare i conti con un rompicapo numerico la cui soluzione efficiente, più che essere affidata ai rettori, richiederebbe l’intervento di esperti in algoritmi computazionali…
(Fonte: F. Sylos Labini, scienzainrete 16-01-2012)