Home 2012 10 Gennaio RICERCA. UN SISTEMA APERTO E INCLUSIVO DI VALUTAZIONE
RICERCA. UN SISTEMA APERTO E INCLUSIVO DI VALUTAZIONE PDF Stampa E-mail
Sono ormai decenni che il mondo accademico – nonché quello professionale e politico – accetta che il miglior modo di valutare la ricerca sia quello basato su Peer Review (PR) o valutazione paritaria. In questo sistema ci si affida al giudizio di 2, 3 o 4 esperti. Molte delle critiche al PR sono dovute al fatto che: (a) il sistema si basa su un numero molto limitato di referees (due o tre); e che (b) la forza trainante del sistema è la necessità di sfrondare ovvero di aiutare i redattori delle riviste a eliminare contributi in modo da dar loro sul piatto quei cinque o sei contributi da pubblicare in ogni numero. In altre parole la funzione del sistema è soprattutto di eliminare più che di contribuire allo sviluppo della ricerca. Ma le tecnologie digitali ora rendono superfluo il punto (b): lo spazio per pubblicazioni non è più un problema. Molti lavori sono ora messi in rete prima di essere pubblicati e la digitalizzazione ha eliminato il problema di limitazione dello spazio cartaceo di cui soffrono le riviste. Non solo, ma le tecnologie digitali ora rendono possibile il coinvolgimento di un gran numero di esperti nella valutazione della ricerca. È nel gran numero è più probabile trovare qualche esperto che si accorge che ci sono gravi errori o plagiarismo o dati fasulli nel lavoro. Inoltre tra i molti esperti che hanno accesso a un lavoro messo in rete è più probabile che si trovi qualcuno che riesce a capire che il lavoro contiene approcci completamente nuovi e forse di importanza fondamentale per il futuro. Ciò è molto meno probabile quando sono solo due o tre esperti – oberati di lavoro e di richieste di revisione – a dover giudicare. In conclusione, le tecnologie digitali rendono possibile ed efficiente un sistema aperto e inclusivo di valutazione della ricerca. Tale sistema ha grandi vantaggi rispetto alla tradizionale valutazione paritaria anonima. Molte riviste accademiche si stanno muovendo in questa direzione. In conclusione le tecnologie digitali rendono possibile ed efficiente un sistema aperto e inclusivo di valutazione della ricerca. Tale sistema ha grandi vantaggi rispetto alla tradizionale valutazione paritaria anonima. Molte riviste accademiche si stanno muovendo in questa direzione. (Fonte: www.roars.it 20-12-2011). Un commento: Mi pare che manchi un presupposto fondamentale. E’ vero che le tecnologie digitali potrebbero permettere la diffusione massima della ricerca (e quindi quel meccanismo allargato  di revisione dei pari che ben si individua nell’articolo), ma, paradossalmente, sono anche ciò che ne impedisce la diffusione. Un meccanismo di revisione aperta come quello descritto è possibile in un sistema della ricerca aperto, non chiuso in piattaforme accessibili solo a pagamento e quindi ai pochi che ancora possano permetterselo.
(Fonte: G. Ietto Gillies.  http://www.roars.it/online/?p=2717 20-12-2011)