Home 2011 27 Dicembre SUGGERIMENTI E RICHIESTE DELL’USPUR (UNIONE SINDACALE PROFESSORI UNIVERSITARI DI RUOLO) AL MINISTRO PROFUMO
SUGGERIMENTI E RICHIESTE DELL’USPUR (UNIONE SINDACALE PROFESSORI UNIVERSITARI DI RUOLO) AL MINISTRO PROFUMO PDF Stampa E-mail
1) Considerazioni e suggerimenti sulla Ricerca Universitaria in Italia.
a) La ricerca in Italia per Euro investito è particolarmente efficiente, ma nel complesso l’investimento, com’è ben noto, è di gran lunga inferiore alle medie di paesi concorrenti.
b) Dobbiamo ottenere di più a livello Europeo, perché, pur essendo il terzo contribuente al budget EU, riceviamo molto meno di quanto investiamo. Infatti:
• I nostri rappresentanti ad alto livello non fanno abbastanza lobby per i progetti guidati da Italiani o con Italiani.
• I nostri valutatori non hanno informazioni o mancano di coordinamento da parte del ministero nazionale e operano spesso su base personale; esperienza mostra che altri, provenienti da nazioni quali Germania, Francia, Spagna, sono molto più coordinati e impegnati a difendere interessi nazionali; si suggerisce di potenziare la presenza di ns. valutatori a Bruxelles attraverso pressioni in Commissione EU, e un’attività di coordinamento degli stessi a livello Ministeriale (APRE et Simil funzionano per la guida alla preparazione di progetti, ma poi non fanno altro).
c) A livello nazionale - Risorse alle Università: stante l’impossibilità di accrescere il Budget della ricerca, s’impone una distribuzione più meritocratica così da privilegiare chi s’impegna, premiando sedi più attive rispetto ad altre meno attive (aumentare la quota premiante per Ricerca). Si pretenda poi anche di valutare (ANVUR?) in quale modo le maggiori risorse attribuite sono state utilizzate in rapporto ai settori che hanno dato contributo alla premialità.
d) A livello nazionale - Risorse ai Progetti (PRIN-FIRB…) suggeriamo quanto segue.
• Sottolineare le linee di sviluppo generali su cui investire.
• Maggiore coordinamento con altri Ministeri (MSE-MAMB...).
• Migliorare le procedure di peer review dei progetti, sempre con almeno tre reviewers e possibilmente privi di “vested interest” e semplificare la burocrazia di gestione, mutuata dalla UE, e focalizzare il controllo sui risultati.
• Contenere la modalità di supporto generico alle industrie attraverso “Finanziamenti alla Ricerca” che penalizzano le Università.
e) Si fa notare, infine, che altre nazioni (Germania, Francia, UK etc.) tendono a investire di più attraverso proprie Agenzie piuttosto che attraverso UE; si potrebbe, forse, rivedere lo share fra i due canali.
2) Dare luogo il prima possibile all’abilitazione scientifica nazionale una volta pubblicati i previsti regolamenti e decreto.
3) E’ assolutamente necessario che il MIUR si assuma la responsabilità di portare a soluzione il problema delle Facoltà di Medicina e dei Sistemi sanitari regionali.
4) Si fa osservare che, dei 45 decreti da emanare da parte del Governo, del Presidente del
Consiglio dei Ministri e del Ministro dell’Università ne sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale solo 14 e i tempi a disposizione per pubblicare i rimanenti decreti sono praticamente scaduti.
Temiamo fortemente che si possa verificare un effetto a catena qualora uno o più dei decreti richiamati non dovessero vedere la luce, con la conseguenza che la riforma Gelmini potrebbe seguire le sorti della legge Moratti, che non ha mai avuto applicazione, in mancanza di alcuni decreti applicativi.
Il Ministro conosce bene i problemi dell’università, e conosce bene anche i punti forti e quelli deboli della riforma Gelmini e, da buon navigatore nel mare agitato delle università, è in grado di portare in porto la nave della riforma.
5) Il Ministro ha detto che la crisi è una benedizione, è embrione delle grandi strategie, e poi ha dichiarato che:
• la ricerca e l’innovazione sono una condizione essenziale per lo sviluppo;
• non cercherà di riportare in Italia i “cervelli fuggiti” perché la ricchezza risiede nel mescolare il sangue, non nel restare ciascuno a casa propria;
• l’internazionalizzazione è fondamentale e, pertanto, bisogna creare le condizioni affinché i giovani possano fare esperienza all’estero o lavorare in Italia con colleghi provenienti da altre parti del mondo.
• L’USPUR concorda con queste dichiarazioni del Ministro e ritiene che Stato, imprese e società, senza indugi, debbano valorizzare il merito e favorire lo sviluppo di programmi di post-laurea internazionali, sostenere i giovani che hanno competenza per frequentarli in Italia o all’estero mediante scholarship e prestiti sull’onore, prevedere incentivi per le imprese che investono di conseguenza, sostenere le business school italiane che favoriscono l’internazionalizzazione: contenute sono le risorse necessarie, elevatissimo il rendimento che ne consegue.
6) Altro problema che richiamiamo all’attenzione del Ministro è quello della scommessa sui dottorati in azienda, uno degli otto punti dell’accordo firmato tra l’Associazione degli industriali e la Conferenza dei rettori: l’obiettivo è di rafforzare il numero di percorsi di dottorato collegati con la domanda delle imprese e incentivarne il finanziamento. Attualmente dei circa 12 mila dottorati annuali soltanto uno su quattro ha speranza di entrare nelle carriere accademiche e le competenze del restante settantacinque per cento sono disperse.
7) Sempre al Ministro chiediamo cosa ne è del piano messo a punto dall’ex ministro Gelmini per dare vita alla manodopera specializzata che in Italia tutte le aziende cercano e nessuno riesce a trovare. Ci riferiamo ai 58 super istituti tecnici (ITS) con i 29 milioni di euro già finanziati e messi a disposizione del ministro. Sarebbero dovuti nascere a Settembre scorso in seguito a un bando di concorso per la selezione dei giovani diplomati. C’è un gap tra i tecnici richiesti dalle imprese sempre più specializzati e quelli che la scuola riesce a formare. Gli ITS non rappresentano una scuola secondaria personalizzata ma un canale formativo di pari dignità rispetto a quello universitario. In questa maniera si risponderebbe alla domanda di lavoro che in questo momento il nostro Paese non è in grado di soddisfare.
(Fonte: A. Liberatore, Segretario nazionale dell’USPUR
03-12-2011)