Home 2011 27 Dicembre TASSE UNIVERSITARIE IN ECCESSO ALLA NORMATIVA. CAMBIARE LA LEGGE E AUMENTARLE INSIEME ALLE BORSE DI STUDIO
TASSE UNIVERSITARIE IN ECCESSO ALLA NORMATIVA. CAMBIARE LA LEGGE E AUMENTARLE INSIEME ALLE BORSE DI STUDIO PDF Stampa E-mail
Le tasse andranno aumentate, la legge dovrà essere modificata. E di corsa. Perché il fatto nuovo è che il Tar della Lombardia ha appena imposto all’università di Pavia di restituire il prelievo sopra il limite. Tutto sommato, è bene che il bubbone sia scoppiato, perché non c’è modo peggiore di gestire la cosa pubblica di quello che vede amministratori seri disobbedire alle leggi per salvare le istituzioni e il servizio ai cittadini di cui sono responsabili. La crisi congiunturale non fa che esaltare la necessità di un intervento da lungo tempo invocato su basi strutturali. Occorre che l’aiuto agli atenei sulle spalle delle famiglie preveda un rafforzato sostegno agli studenti non abbienti, come impone, in aggiunta alla Costituzione, l’interesse economico del paese che ha un bisogno spasmodico di attuare una politica meritocratica e quindi di individuare e premiare i talenti. Si tratta quindi di attuare in contemporanea una duplice manovra: aumentare le tasse su chi può, graduandole in base alla ricchezza (l’università ha preceduto il paese nell’impiegare l’Indicatore della situazione economica delle famiglie, che considera il patrimonio in aggiunta al reddito); e dare di più a chi non può, sotto forma di borse di studio e di servizi gratuiti, lasciando peraltro un margine netto per il finanziamento degli atenei. Questa strada era stata indicata in quel patto per l’università che il governo Prodi aveva fatto proprio su suggerimento della Commissione tecnica per la finanza pubblica e che la Conferenza dei rettori aveva accettato verso la fine del 2007. Il punto in questione, uno dei 14 punti del patto, recitava: “gli atenei devono poter aumentare le tasse universitarie fino alla concorrenza del 25 per cento del Ffo, con vincolo di destinazione di almeno il 50 per cento dei maggiori introiti ai servizi agli studenti e alle borse di studio per i meritevoli”. Come ex presidente della Commissione, mi sento di riproporre lo stesso testo, con una sola ma decisiva variante. Il nuovo limite va alzato da un quarto ad almeno un terzo, a riprova che i mali non curati tempestivamente si aggravano e richiedono cure più dolorose.
(Fonte: G.  Muraro, lavoce.info 19-12-2011)