Home 2011 27 Dicembre NEI PAESI EMERGENTI I MIGLIORI CAMPUS UNIVERSITARI
NEI PAESI EMERGENTI I MIGLIORI CAMPUS UNIVERSITARI PDF Stampa E-mail
I migliori campus universitari stanno aprendo sedi nei paesi emergenti con l'obiettivo di conquistare il business mondiale dell'istruzione. Education City, non ti aspetti che questo nome appartenga a Doha, la capitale del Qatar. Nell'emirato "progressista" del Golfo Persico, quello che finanzia la tv Al Jazeera, sta sorgendo il nuovo esperimento avveniristico: è il primo campus globale, costruito dal nulla importando delle super-università americane. Si chiamano Georgetown, Northwestern, Carnegie Mellon, Weill Cornell Medical College, Texas A&M, Virginia Commonwealth, le "magnifiche sei" che si sono lanciate in quest'avventura. È un progetto che traccia il futuro del sistema universitario. Le migliori del mondo sono ormai delle vere e proprie multinazionali. Come nel Big Business, si muovono secondo strategie globali. Vanno dove il mercato tira, cioè oggi nei paesi emergenti. Non è solo il privato a muoversi così. Perfino più clamorosa è la decisione di Berkeley, un'istituzione di Stato, che appartiene al sistema pubblico delle University of California. Per la prima volta ha trapiantato un pezzo di se stessa in Cina, molto più di una testa di ponte: un proprio "clone" a Shanghai.  Non solo per fare insegnamento, perché la logica non è quella di trasformarsi in diplomifici di massa: UC Berkeley va a Shanghai per fare ricerca, con un'intera sezione dei propri dipartimenti più avanzati che si dedicheranno all'innovazione pura. Che Cina e India siano dei formidabili giacimenti di talenti e intelligenze, non è una scoperta di oggi. Più sorprendente è quel che sta accadendo nel Golfo. Qualcosa di positivo sta nascendo, all'ombra delle petro-monarchie più illuminate. È un cambiamento che germina all'incrocio fra due necessità. Per il mondo arabo c'è l'emergenza-giovani, questa nuova generazione irrequieta e spesso disoccupata, non ha ricevuto finora una formazione adeguata per competere con i migliori cervelli che vengono dall'Estremo Oriente, dagli Stati Uniti, dall'Europa. Dall'altra parte ci sono le grandi università, soprattutto americane e inglesi, lanciate in una competizione sfrenata per conquistare quote del nuovo business: l'istruzione globale. In mezzo, per fare da raccordo, ci sono i petrodollari che Qatar, Abu Dhabi e Dubai hanno accumulato nei loro fondi sovrani.  Una delle prime a intuire le potenzialità di quell'area fu la New York University, che quest'estate ha concluso il primo anno accademico completo nel suo nuovo campus di Abu Dhabi, il più ricco degli emirati arabi. La super-università americana accoglie nella nuova sede sul Golfo persico 150 studenti da 39 paesi, secondo criteri squisitamente meritocratici importati dall'America: nelle stesse aule ci sono figli di emiri multimiliardari, e ragazzi venuti da famiglie poverissime che hanno vinto borse di studio. La retta per il campus di Abu Dhabi è alta quanto nelle più esclusive università d'America, 53.000 dollari l’anno. Il successo di N.Y.U. sul Golfo Persico ha accelerato i tempi della competizione. La rivale Doha ha dietro di sé l'emiro "progressista" del Qatar (odiato da tutti i dittatori dell'area per la sua Al Jazeera che fa da cassa di risonanza delle proteste), che nutre progetti ancora più grandiosi. La sua Education City nasce su una scala dimensionale senza precedenti. Non si era mai visto un polo universitario nato dal nulla e capace di attrarre sei università americane di ottimo livello. A differenza che in altre nazioni islamiche, nessuna segregazione tra i sessi, le classi saranno sempre miste. A capo di Education City ci sarà un'istituzione, la Hamad Bin Khalifa University, che è stata copiata fedelmente sul modello di Oxford e Cambridge a garanzia dell'autonomia d'insegnamento. Non è solo il mondo universitario angloamericano a espandersi secondo un'aggressiva strategia globale. I francesi hanno deciso di competere con le stesse armi. Una delle più importanti Business School transalpine, la Hec di Parigi, ha inaugurato a febbraio il suo primo campus a Doha: è la quarta succursale di Hec fuori dalla Francia dopo Pechino, Shanghai e San Pietroburgo.
(Fonte: F. Rampini; La Repubblica 07-12-2011)