Home 2011 7 Dicembre PROPOSTA D’INTERVENTO SULLA LAUREA MAGISTRALE
PROPOSTA D’INTERVENTO SULLA LAUREA MAGISTRALE PDF Stampa E-mail
Il governo Monti dovrebbe favorire, assieme ad una migliore distribuzione delle risorse, anche la "competitività" del sistema. Basterebbe intervenire attenuando il valore legale della Laurea di secondo livello (Laurea Magistrale), nel quadro del "riordino delle professioni regolamentate" previsto dal programma di governo. Ad esempio, all'esame di stato per l'accesso al "livello senior" degli albi professionali dovrebbe essere ammesso anche chi non ha conseguito la Laurea Magistrale, ma risulta iscritto al livello "junior" da almeno cinque anni. Altre misure di liberalizzazione dovrebbero consentire l'accesso agli esami di stato sulla base dell'effettivo curriculum universitario e non sulla base del "nome" della Laurea. Le attuali rigidità raggiungono l'assurdo: ad esempio, chi ha conseguito la prima Laurea in Fisica e la Laurea Magistrale in Ingegneria Nucleare non può accedere all'ordine degli ingegneri. Dovrebbe anche essere resa cogente la disposizione del Ministro della Funzione Pubblica che impone alle amministrazioni pubbliche di non richiedere nei concorsi, per qualifiche non dirigenziali, la Laurea Magistrale, e che stabilisce che l'impiegato pubblico assunto sulla base di una Laurea triennale, dopo cinque anni di servizio, ha diritto a concorrere per posizioni dirigenziali anche senza possedere la Laurea Magistrale. Queste disposizioni sono sempre ignorate, senza che si prevedano sanzioni per chi non le osserva. Lo scopo di questi interventi nel riordino delle professioni regolate, e nel pubblico impiego, è quello di rendere appetibile l'uscita dal sistema universitario dopo il conseguimento della prima Laurea. Gli studenti, non essendo più obbligati da leggi e regolamenti a conseguire la Laurea Magistrale per accedere alle professioni e agli impieghi, sceglierebbero di proseguire gli studi dopo la prima Laurea solo se la Laurea Magistrale è in grado di fornire conoscenze e approfondimenti veramente utili per il loro futuro lavoro. Probabilmente la maggioranza degli studenti preferirebbe inserirsi nel mercato del lavoro subito dopo la prima Laurea. Ci sarebbe quindi un effettivo risparmio sui costi a carico della collettività e delle famiglie. Ne risulterebbe anche un controllo indiretto della qualità degli studi.
(Fonte: A. Figà Talamanca, Il Riformista 22-11-2011)