Home 2011 20 Novembre Riforma universitaria. Abilitazione nazionale. Mancano i parametri di valutazione degli aspiranti all'abilitazione e dei docenti che faranno parte delle commissioni
Riforma universitaria. Abilitazione nazionale. Mancano i parametri di valutazione degli aspiranti all'abilitazione e dei docenti che faranno parte delle commissioni PDF Stampa E-mail
Per far partire la macchina dei concorsi e quindi dell'abilitazione nazionale manca, infatti, all'appello l'ultimo, ma indispensabile, tassello normativo che dopo le ultime limature dovrà essere inviato al Consiglio di Stato. Si tratta del provvedimento, contestato dal Consiglio universitario nazionale, in cui sono individuati i parametri di valutazione degli aspiranti all'abilitazione nazionale e dei docenti che faranno parte delle commissioni. Ma per vedere assunti i primi abilitati secondo le nuove norme stabilite dalla 240 si dovrà attendere per lo meno l'anno accademico 2012-13. Un problema non proprio trascurabile considerando non solo il blocco dei concorsi (risale al 2007 l'ultima tornata di bandi) ma anche i pensionamenti che colpiranno in futuro il corpo accademico: secondo l'ultimo rapporto del Comitato di valutazione, infatti, nei prossimi 5 anni andranno in pensione oltre 14 mila docenti sul totale di 57 mila. Del resto i numeri parlano chiaro: nelle università italiane i professori ordinari con più di 60 anni sono quasi il 50% (circa 7.800) e oltre 3 mila di loro (circa il 20% del totale) hanno più di 65 anni. Sono gli atenei meno giovani ad avere generalmente professori più anziani e l'età media dei professori ordinari passa dai 58 anni del 1998 ai 63 anni nel 2010. Soltanto il 15% dei professori ordinari ha un'età inferiore ai 51 anni (circa 1 su 7), mentre quelli con più di 65 anni sono circa il 6,5% e quelli con età superiore ai 60 anni sono il 23%.
(Fonte: ItaliaOggi 07-11-2011)