Home 2011 1 Novembre Cina. Come aumenta il rientro dei cervelli
Cina. Come aumenta il rientro dei cervelli PDF Stampa E-mail
L’economista Li Daokui, vicedirettore della «Silicon Valley» cinese, avrà il compito di stilare un programma, completo di previsioni di spesa, che nel giro di dieci anni sia in grado di attrarre verso lo Zhongguancun Science and Technology Park, alle porte della capitale, i migliori studenti laureati all’estero. La Cina ha aperto le sue porte alla fine degli anni 70: da allora oltre due milioni di universitari cinesi sono emigrati negli Stati Uniti, in Canada, Gran Bretagna, Australia. Negli ultimi anni il flusso si è allargato ai migliori atenei di Germania, Francia, India e Brasile. Fino ad oggi solo il 2,7% di essi, terminati gli studi, sceglie di tornare a lavorare in quella che nel frattempo è diventata la seconda potenza economica. La Cina non può più permettersi di restare una fabbrica low cost, punta a dominare il mercato dell’hitech e a guidare la modernizzazione globale. Il piano di sviluppo dei talenti, appena approvato, riconosce la leadership degli studiosi formati in Occidente, li definisce «una risorsa di vitale importanza» e avvicina al 2% del Pil i fondi per la ricerca fino al 2020. Nessun istituto di ricerca al mondo mette a disposizione dei laureati finanziamenti e laboratori alla pari di quelli cinesi. Entro 5 anni la «Silicon Valley» di Pechino intende alzare al 35% la percentuale di rientro degli studenti di maggior talento, al 12% quella dei ricercatori di primo livello.
(Fonte: G. Visetti, La Repubblica 10-10-2011)