Home 2011 1 Novembre Unibo. A Medicina Veterinaria si aggiorna il modo di fare didattica
Unibo. A Medicina Veterinaria si aggiorna il modo di fare didattica PDF Stampa E-mail

Professori universitari di nuovo fra i banchi. Per imparare a insegnare meglio. Succede a Medicina Veterinaria. E fa scalpore, perché la facoltà ha avuto il coraggio di toccare un nervo scoperto nell'accademia italiana: mettere in discussione i docenti sulla loro capacità di fare lezioni ed esami. Fra i tanti bravi e capaci, ci sono anche gli insegnanti che raccolgono appena il 40 % di gradimento degli studenti, quelli che fino a qualche anno fa facevano esami a porte chiuse. E c'è pure chi reagisce: «Ma come? Io faccio lezione come la faceva il mio maestro». Appunto. In quarant'anni, frattanto, il mondo è cambiato: diversi saperi, diversi modi di apprendere dei ventenni.
E non è un problema di una singola facoltà. Così a Veterinaria sono partiti i corsi, su base volontaria. Lezioni, tenute da esterni, per aggiornare il modo di insegnare. Simulazioni, condotte dall'esperto di comunicazione Massimo Franceschetti, per far capire cosa in realtà un professore giudica durante un esame: quanto lo studente sa o solo come presenta ciò che ha studiato?
Ai corsi hanno aderito la metà dei professori di Veterinaria, una cinquantina, e non solo i più giovani per età e carriera. E all'esperimento, guardato con interesse dai vertici dell'Ateneo, hanno partecipato anche gli studenti, in un faccia a faccia con i loro "prof' proprio su come ci si comporta a un esame.«La didattica sembra territorio intoccabile, non deve essere così. E' un patto conio studente che richiede trasparenza: ti dico prima cosa insegno, m quante ore, con quali obiettivi - spiega il preside Santino Prosperi -. Non siamo i primi della classe, ci siamo solo messi in gioco».
(Fonte: I. Venturi, La Repubblica Bologna 26-10-2011)