Ricerca. La mobilità in uscita degli italiani |
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Il sogno o la necessità di andare a lavorare all'estero: circa 50mila italiani l'anno, con un sostanziale raddoppio dei laureati espatriati nel corso degli anni 2000. Per l'Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali del CNR, circa 25mila professionisti italiani occupano posizioni di alto livello negli USA. Tra questi, 3.500 ricoprono posizioni di ricerca o docenza nelle università americane. Secondo i dati AlmaLaurea, i laureati specialistici biennali con cittadinanza italiana che lavorano all'estero a un anno dal titolo, sono il 4,5% (erano il 3% nel 2009). Di questi, oltre il 70% è impiegato nel settore dei servizi; in particolare, nel ramo dell'istruzione e ricerca (19%). La mobilità in uscita, confrontata con quella degli altri Paesi europei, non mostra segni di particolare diversa intensità, meritano invece una riflessione i dati sui flussi in entrata. La ridotta presenza di studenti esteri nel sistema universitario italiano, così come quella di ricercatori non italiani nei centri di ricerca, fa riflettere sul modesto grado di attrazione complessivo del nostro sistema paese, con il risultato del perpetuarsi di un gravoso saldo negativo. (Fonte: Adnkronos 02-09-2011)
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