Home 2011 7 Ottobre Tasse universitarie. Rapporto Federconsumatori
Tasse universitarie. Rapporto Federconsumatori PDF Stampa E-mail
Dal secondo rapporto sui costi delle tasse universitarie negli atenei italiani redatto dall’Osservatorio nazionale Federconsumatori risulta che gli atenei del Nord si confermano i più cari: in media del 13,5% rispetto alla media nazionale. La differenza più marcata rimane comunque quella tra Nord e Sud: le università del Nord sono più care, in media, del 28,3%. Divario che si fa ancora più evidente prendendo in considerazione l’ultima fascia, quella per i redditi più alti: le Università del Nord sono in questo caso più care del 68% rispetto a quelle del Sud, di conseguenza non dover dichiarare il proprio reddito (rientrando automaticamente nella fascia più alta) costa di meno al Sud. Rispetto alla media nazionale studiare al nord costa l’8,22% in più se si considera la prima fascia (il 5% in meno dal 2010), il 15,54% per la terza fascia e del 23,23% se si considera il massimo importo dovuto. In termini generali, rileva Federconsumatori, sono le Università meridionali ad applicare le tasse più basse, con l’Università Aldo Moro di Bari che si conferma l’Ateneo con le tasse più basse (considerando la prima fascia), ed è comunque la Puglia la regione dove studiare costa meno. Al secondo posto tra le Università meno costose si trova l’Alma Mater di Bologna che per chi ha un Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) inferiore a 20.000 euro applica delle tasse inferiori del 35% rispetto alla media nazionale. Ancora una volta l’Ateneo più caro, sempre prendendo in considerazione la prima fascia, è l’Università di Parma con una retta di 890,05 euro annui per le facoltà umanistiche e di 1005,87 euro per quelle scientifiche. Questi ultimi sono per l’ateneo parmense degli importi base che si applicano da 0 a 28.000 euro di Isee, alle quali sono applicate delle maggiorazioni che variano da 206,59 euro (per Isee di Euro 28.000,01) a 356,58 Euro.
(Fonte: La Stampa 03-10-2011)