Home 2011 12 Agosto Concorsi per ricercatore. Bandi contestati
Concorsi per ricercatore. Bandi contestati PDF Stampa E-mail

ll sito del ministero dell'Istruzione realizzato più di dieci anni fa è drammaticamente fermo a bandi che scadono nel marzo 2011. Non è stato aggiornato nemmeno nelle voci di ricerca, congelato come se gli ultimi mesi non fossero mai trascorsi. Meglio non fidarsi. Gli aspiranti ricercatori ma anche gli aspiranti prof. ordinari e associati che volessero essere informati sui nuovi bandi non hanno alternativa: spulciare almeno una volta a settimana i siti di tutti gli atenei d'Italia, ben 81. In realtà al ministero fanno sapere di non aver aggiornato il sito perché in questi mesi non sono arrivate segnalazioni di nuovi concorsi da pubblicare e comunque si aspettava l'emanazione dei nuovi settori concorsuali, le categorie che raggruppano le materie di concorso accompagnate da un codice. La riforma le ha modificate e solo venerdì scorso, il 29 luglio il ministero ha approvato il decreto con le nuove categorie». Ora, ad esempio, Scienze Archeologiche è 10/a e Chimica Genetica e Agraria è 07/e: gli atenei non possono usare codici diversi.

Eppure le università hanno bandito e usato i vecchi codici ormai senza più alcun valore. Almeno in due lo hanno fatto: Bologna e Cagliari, a dispetto di ogni regola e soprattutto senza preoccuparsi di comunicarlo al sito del Ministero né a quello dell'Ue come prevede la legge. A Bologna si vuole selezionare un ricercatore per 3 anni nel Dipartimento di Elettronica, Informatica e Sistemistica in un settore che non esiste più: ING/INF 01. Il secondo concorso è a Cagliari dove i ricercatori richiesti sono addirittura 23. Tutti in settori concorsuali ormai inesistenti. Alcuni profili appaiono anche piuttosto incongrui.

Dopo aver scoperto questa vicenda ho sentito il ministero. Ecco l'intervista. Daniele Livon ha 37 anni, da due mesi è direttore generale dell'Università del ministero dell'Istruzione. Sul sito del ministero non esiste traccia di questi concorsi. Eppure la legge era molto chiara. «Il ministero pubblicizza quello che viene comunicato. E sono le università ad avere l'obbligo di darci tutte le informazioni relative ai loro nuovi bandi. Non solo. Devono comunicare le stesse informazioni anche al sito dell'Unione Europea, un obbligo reso necessario dalla necessità di rendere le selezioni trasparenti e note anche all'estero». Le università invece hanno fatto finta di nulla e dei bandi erano informati quattro gatti, o poco più. «Le università di Bologna e Cagliari dovranno rivedere le procedure concorsuali, così come sono non possono essere accettate». I concorsi dovranno essere riscritti? «Non c'è dubbio. Sono concorsi in itinere, ora dovranno essere adeguati inserendo al posto dei vecchi settori i nuovi settori concorsuali approvati nel decreto del 29 luglio. Le università dovranno provvedere anche a pubblicizzarli secondo gli obblighi di legge. Verrà diffusa una nota a tutte le università perché si adeguino». Le università continuano a creare bandi sulla base di profili molto specifici. Ma la riforma non li vieta? «I profili sono consentiti all'interno della nuova normativa sui settori concorsuali. All'interno del settore le università possono cercare un profilo specifico».

L’università di Bologna ha fatto immediatamente diramare un comunicato nel quale sottolinea che “l’ateneo ha bandito finora i concorsi da ricercatore a tempo determinato sulla base dei Settori scientifico disciplinari tuttora esistenti e vigenti; solo il 29 luglio è stato emanato il decreto ministeriale – che deve essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale per essere efficace - che ha individuato i nuovi Settori concorsuali”. Per quanto riguarda i metodi di pubblicazione dei bandi, l’Alma Mater prosegue rimandando la patata bollente al Ministero, specificando che “fin dallo scorso mese di aprile l’ateneo ha preso contatti con l’ente che cura la gestione delle pagine web del Ministero, venendo così a conoscenza del fatto che anche la pubblicazione sul sito dell’Ue deve avvenire per il tramite del Miur. Il Miur, tramite e-mail, ha poi reso noto di non essere ancora pronto per questi adempimenti”. Cosicché la pubblicazione del bando è avvenuta solamente sul sito web dell’ateneo.

L'Università di Cagliari smentisce la ricostruzione della vicenda dei bandi semi-clandestini fornita dal ministero e ora si attendono risposte ufficiali per cercare di capire che cosa è realmente accaduto, se è stata data la necessaria comunicazione oppure no. «Il regolamento sui bandi di selezione per ricercatori a tempo determinato è stato inviato al ministero dell’Università il 18 aprile 2011. Non avendo ottenuto rilievi/obiezioni, l’Ateneo ha proceduto il 14 luglio 2011 alla pubblicazione del bando per i concorsi per ricercatore a tempo determinato, tipologia A, secondo quanto previsto dalla legge n. 240», precisa il rettore dell’Ateneo di Cagliari, Giovanni Melis. «Il bando - prosegue Melis - , la cui scadenza è prevista per il 5 settembre (e non ai primi di agosto come erroneamente indicato nell’articolo succitato), è stato inviato sia in formato elettronico, sia in versione cartacea al ministero per l’inserimento nel sito. Inoltre, lo stesso bando è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, inserito nella homepage dell’Università di Cagliari, nel sito Euraxess della Ue, nel sito della Crui e inviato alle istituzioni italiane di alta formazione. Per quanta riguarda il riferimento ai Ssd (Settori scientifico disciplinari), si precisa che il bando è stato emanato il 14 luglio, sulla base dei Ssd tuttora vigenti. Dunque, ben prima del Decreto Ministeriale che emana i nuovi settori concorsuali del 29 luglio, e che sarà esecutivo dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale». Ivano Dionigi, Rettore dell'Università di Bologna, si è dichiarato "tanto sorpreso quanto sereno nell'apprendere delle presunte inadempienze relativamente alle posizioni per ricercatore bandite negli ultimi mesi dall'Ateneo" ed ha precisato tramite l'agenzia di stampa Ansa che "si tratta nello specifico  di posizioni finanziate su ricerca industriale e programmi competitivi, espressamente non finalizzate alla didattica ma rispondenti a precise opportunità e scadenze, per le quali sono stati predisposti appositi regolamenti in linea con la legge 240/2010 e per le cui procedure ci si è rapportati con gli uffici delegati del Miur come da corrispondenza intercorsa. Così ci siamo comportati fino al 26 luglio prima che il Miur chiarisse i nuovi settori concorsuali e attivasse la pubblicazione dei bandi sul proprio sito e su quello dell'Unione Europea. Ora vista la pubblicazione del decreto ministeriale del 29 luglio relativo ai settori concorsuali e vista l'attivazione del sito del Miur per la pubblicazione dei bandi nella medesima data, nessun problema ad adeguare le procedure dei concorsi ancora aperti ai tempi e alle modalità ora richieste".
(Fonte: F. Amabile, La Stampa 02-08-2011 e 03-08-2011; M. Spalletta, www.ustation.it 03-08-2011; www.studenti.it 03-08-2011)