Home 2011 12 Agosto Proteste in Cile contro il sistema universitario
Proteste in Cile contro il sistema universitario PDF Stampa E-mail
Da tre mesi gli studenti cileni hanno dato vita a una mobilitazione permanente, che vede l’adesione anche delle classi medie. Incuranti del freddo e del gelo (in Cile è pieno inverno) i giovani occupano edifici e strade reclamando a gran voce il diritto all’istruzione per tutti. Erano in centomila, ieri, a sfilare nelle strade della capitale Santiago. Capitanati da Camila Vallejo, ventitré anni, leader della Federazione degli studenti universitari diventata già un’eroina nazionale, i giovani chiedono più risorse alle università pubbliche, puntano il dito contro un sistema educativo che risale ai tempi di Pinochet, dicono basta al principio del lucro e del profitto che rende le università delle vere macchine per far soldi. In Cile un anno accademico nelle università statali costa dai duemila ai cinquemila euro, peccato però che il reddito medio di un cileno non superi i trecentocinquanta euro al mese. Un corso di laurea completo si aggira tra i trenta e i quarantamila euro. Tre quarti degli studenti s’indebita per pagare le rette degli istituti universitari, stimate al doppio dello stipendio di un operaio. Pochi privilegiati riescono a usufruire di prestiti vantaggiosi al tasso del 2% mentre, la stragrande maggioranza dei giovani è costretta a ricorrere a mutui di oltre dieci anni con tassi al 7%, mettendo così un’ipoteca sul loro futuro e sui quel titolo che troppo spesso rimane un pezzo di carta inutilizzato, perché la forbice tra offerta e domanda è ampia. Molti studenti si rifugiano nei paesi vicini, Argentina in primis, per completare la loro carriera universitaria. Il Cile investe nelle spese militari il 3,5% del Pil, contro lo 0,84% destinato all’istruzione pubblica. La debolezza degli investimenti in questo settore è rimasta invariata dai tempi di Pinochet, sebbene negli ultimi vent’anni il numero degli universitari cileni sia più che raddoppiato, passando dal 15 al 40% dei giovani sotto ai 25 anni. Il paese di Piñera vanta, infatti, uno tra i più alti livelli di scolarizzazione del Sud America (con percentuali che toccano il 91% per la scuola secondaria, ed il 52% per l’università).
(Fonte: R. Vinci, linkiesta.it 08-08-2011)