Lo statuto dell’Unibo secondo l’intersindacale |
“Il nostro giudizio sull’esito complessivo di questa vicenda era negativo prima e rimane negativo adesso. In breve: 1) il CDA deve avere una componente elettiva diretta (i 5 membri interni). Diversi Statuti già approvati (Torino, Trieste, L’Aquila) prevedono espressamente questa modalità di designazione. La peculiare competenza richiesta per i membri del CDA può essere combinata con la loro elettività. La scelta del Rettore e della sua Commissione e’ quindi tutta e solo politica, e non tecnica (come strumentalmente si vuol far credere); 2) il Comitato di selezione dei membri del CDA non è ne’ un organo “terzo”, cioè indipendente, ne' elettivo (come sarebbe auspicabile). Si tratta in poche parole di un bell’esempio di “democrazia dispotica”, una norma di cui ogni cittadino dovrebbe indignarsi; 3) un altro punto dirimente è la non revocabilità dei membri del CDA designati dal Senato. Proprio per i poteri enormi che il CDA ha, il Senato deve avere potere di revoca; è del tutto logico che l'organo che designa membri del CDA possa poi revocarli; 4) si è ridotta la rappresentanza del personale Tecnico e Amministrativo in Senato da quattro a tre componenti. Alcuni miglioramenti marginali vanno segnalati. Si tratta dei seguenti: - il Coordinatore del Consiglio di Campus è ora elettivo (non più nominato dal Rettore su una terna); - è stato aumentato il peso dei TA nell'elezione del Rettore, ma il loro diritto è sempre agganciato al voto dei docenti.”(Fonte: N. Luciani, Comunicato su delibera finale sullo Statuto 27-07-2011) |