Home 2011 25 Luglio Repliche al Ministro Gelmini
Repliche al Ministro Gelmini PDF Stampa E-mail
Sindacati e associazioni del mondo accademico replicano alle rassicurazioni del ministro Gelmini sui “lavori in corso” per la piena attuazione della riforma dell’università. Mentre la titolare dell’Istruzione, Università e Ricerca annunciava lo stanziamento dei fondi entro luglio e l’imminente approvazione dei decreti e regolamenti attuativi, circa venti sigle del settore della conoscenza esprimevano preoccupazione, in particolare per il ritardo della fase attuativa e “la paralisi di diversi aspetti delle attività universitarie”. “Anziché parlare di decreti firmati e non operativi, meglio avrebbe fatto il Ministro a raccontare per quale ragione ad oltre cinque mesi dall'entrata in vigore della riforma, e sei dalla sua definitiva approvazione, solo uno (uno!) della quarantina di decreti attuativi previsti è stato ad oggi pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Vogliamo ricordare che lo scorso 13 aprile il ministro ha affermato davanti all'assemblea della Camera dei Deputati che la riforma sarebbe stata pienamente operativa entro la fine di luglio. Oggi, 7 luglio, ci ha spiegato che sarà pienamente operativa entro ottobre”. Critiche alle parole pronunciate da Gelmini in conferenza stampa giungono anche dall’opposizione in Parlamento. Per Antonio Rusconi, capogruppo del Pd in Commissione Istruzione a Palazzo Madama, il ministro dice che gli assegni di ricerca saranno più cospicui ma non dice che diminuiranno rispetto agli anni scorsi. Il senatore richiama poi l’attenzione sulle parole del presidente della Crui, Marco Mancini, che ha definito la situazione della dotazione finanziaria dell’università per il 2012 “inaccettabile”. Mancini ha, infatti, spiegato che la riduzione del 5 per cento del Fondo di finanziamento ordinario porterebbe i fondi disponibili al di sotto delle “spese fisse sostenute per l’esercizio finanziario di riferimento”. A Rusconi fa eco il responsabile Università del Partito democratico, Marco Meloni, che accusa il governo di aver tagliato i fondi per il 2012 e di aver congelato i concorsi dal suo insediamento.
(Fonte: R. Lupoli, www.universita.it 08-07-2011)