Home 2011 25 Luglio Gli atenei italiani nella classifica del Sole24Ore. L’Alma Mater guadagna due posizioni
Gli atenei italiani nella classifica del Sole24Ore. L’Alma Mater guadagna due posizioni PDF Stampa E-mail

L’Alma Mater guadagna due posizioni nella classifica delle Università stilata dal Sole 24 Ore: era ventesima nel 2009, dopo due anni, al riproporsi della nuova graduatoria, è diciottesima con 586 punti su mille. Torino Politecnico, che è al primo posto, ha 829 punti. Il Sole 24 Ore parla di “performance in grigio” per i maxi Atenei, quelli con più di 55mila iscritti. Bologna si barcamena a metà classifica insieme ai grandi Atenei generalisti giudicati con i piccoli e i politecnici che sono sul podio. Nel confronto tra pari, invece, le cose migliorano: l’Alma Mater è battuta da Padova, ma è comunque davanti a Torino e Milano Statale, alla Federico II di Napoli e a Roma La Sapienza (46esima).

“Bologna scala due posizioni”, è il commento diffuso oggi dall’Ateneo. “In generale, analizzando i risultati degli altri atenei presi in considerazione, la classifica del quotidiano economico finanziario utilizza indicatori che premiano i politecnici e gli atenei con dimensioni minori e numero di facoltà più limitato rispetto ai maxi-atenei generalisti (sopra i 55 mila studenti), che risultano generalmente penalizzati”.

Gli indicatori presi in esame, per giudicare le università italiane, sono dieci. Una sorta di radiografia che analizza sia la didattica che la ricerca, tenendo conto, tra i parametri, della capacità di laureare gli studenti in corso, di attirare talenti, ma anche del tasso di occupazione dei laureati dopo tre anni, della disponibilità di fondi e di finanziamenti esterni. Bologna recupera, rispetto alla precedente classifica di due anni fa, in “attrattività” e “talenti”: attira cioè più studenti fuori sede (gli immatricolati da fuori Regione o stranieri nel 2010-2011 sono stati il 41,5%) e matricole uscite dalla Maturità con il massimo dei voti; con ogni probabilità ha influito il provvedimento del rettore per premiare il merito: primo anno gratuito ai diplomati con cento e lode.

Per quanto riguarda gli altri indicatori, l’Ateneo migliora sul fronte della dispersione (mancate iscrizioni al secondo anno) passando dal 38esimo al 24esimo posto, dell’inattività (iscritti che non hanno ottenuto crediti), nel rapporto ricerca/fondi (dal 33esimo al 28esimo) e nel rapporto ricerca/fondi esterni (dal 42esimo al 29esimo). Meno positivi i risultati rispetto al 2009 per l’indicatore “laurea nei tempi” in cui l'Ateneo passa dal 16esimo al 21esimo posto (i laureati in corso sono il 23%), per l’indicatore occupati (tasso di occupazione a tre anni dal titolo) dove passa dal 21esimo al 31esimo posto (il tasso di occupazione a tre anni dal titolo passa dal 77,6% del 2009 al 71% nel 2011) e nella quota di docenti che hanno partecipato con successi ai bandi ministeriali Prin per la ricerca (il dato si riferisce al 2007-2008) dove scende dal 20esimo al 27esimo posto.

Il Sole 24 Ore analizza anche il record di aumento delle tasse negli Atenei (che a Bologna non c’è stato) e la contribuzione studentesca pro capite nel 2010. In questa seconda graduatoria, l’Alma Mater risulta tra le università più care d’Italia, al terzo posto dopo Milano Statale e il Politecnico di Milano: gli studenti pagano in media 1.426 euro.
(Fonte: I. Venturi, La Repubblica Bologna 18-07-2011)