Il problema non è solo il numero di appelli, ma la combinazione 'elevato numero di appelli' + 'possibilità di rifiutare il voto'. La ragione per cui sia possibile in Italia rifiutare un voto sufficiente mi sfugge completamente - anche se quando ero all'università ne ho in una rara occasione usufruito. Genera un incentivo davvero perverso a scambiare tempo per risultati, in un mondo in cui - ci si rende conto forse di più solo una volta usciti dall'università - il tempo ha un valore molto più alto della differenza tra un 24 e un 28; e in cui non sarebbe affatto male se le persone fossero valutate sia per le cose apprese, sia per averle apprese in un tempo limitato, sotto pressione, e soggetti agli stessi constraint degli altri. Di fronte all'impossibilità di ridare l'esame se non a costi elevati, e di non poter rifiutare il voto, l'incentivo è chiaro a fare il meglio possibile nel tempo disponibile. Se il tempo disponibile è simile per tutti, il voto sarà anche un segnale di quanto lo studente sia in grado di apprendere in quel dato tempo, e con altri concomitanti impegni. Preciso ulteriormente: non nego che questa la situazione attuale sia comoda per lo studente italiano, il quale si trova come giustamente riportano alcuni a lottare contro appelli contemporanei, difficoltà a reperire informazioni, disorganizzazione cronica, etc. Ma usare l'argomento che il sistema non funziona per avversare riforme che ne rendano più corretti gli incentivi mi sembra folle. Un cattivo sistema di incentivi è un cattivo sistema di incentivi, non importa che all'interno della situazione generale così com'è abbia un suo senso. E cambiarlo porterebbe a cambiamenti anche nelle condizioni di contorno: con 2 appelli all'anno e nessuna possibilità di rifiutare il voto sarebbe necessario evitare accavallamenti di appelli e programmare meglio; garantire a tutti la possibilità di partecipare; etc. Dire 'ho bisogno di tanti appelli perché di solito si sovrappongono' semplicemente reitera il cattivo incentivo esistente per i professori a non curarsi della sovrapposizione degli appelli stessi. (Fonte: P. Crosetto, nFA 29-06-2011)
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