Le scuole di specializzazione e i ricercatori laureati non medici |
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Fuga di cervelli dall'Alma Mater. Non per andare all'estero ma per trasferirsi in altri atenei italiani e completare il percorso di specializzazione. Ricercatori super esperti che si sono formati sotto le Due Torri ma che l'Ateneo si lascia sfuggire. Sono i laureati non medici che da tre anni non possono entrare nelle scuole di specializzazione dell'area medica. Almeno a Bologna. L’Ateneo, infatti, teme che anche qui possano partire ricorsi, come già avviene in altre parti d'Italia, da parte dei non medici per ricevere lo stesso trattamento degli specializzandi medici, ovvero remunerazione e tutela previdenziale. Tradotto: milioni di euro da mettere in bilancio. La posizione dell’Alma Mater: «L'Ateneo di Bologna, caratterizzato dalla presenza di numerose scuole di specializzazione e di un elevato numero di specializzandi, ha sospeso in via temporanea i bandi per queste scuole, valutando responsabilmente di percorrere una linea prudenziale, che protegga il bilancio dell'Ateneo dalle ripercussioni economiche di un possibile contenzioso di rilevanti dimensioni. L'Ateneo si è attivato presso i ministeri competenti, la CRUI (Conferenza dei rettori, ndr) e il Cun (Consiglio universitario nazionale, ndr) per ottenere le opportune revisioni normative». (Fonte: M. Amaduzzi, Corriere di Bologna 02-07-2011)
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