Home 2011 23 Maggio L'autorità garante della concorrenza e del mercato critica il MIUR per i bandi PRIN che escludono gli enti di ricerca privati
L'autorità garante della concorrenza e del mercato critica il MIUR per i bandi PRIN che escludono gli enti di ricerca privati PDF Stampa E-mail
A puntare il dito contro la restrizione nell'assegnazione dei finanziamenti per i progetti di ricerca è l'Autorità garante della concorrenza e del mercato che, in una segnalazione dello scorso 9 maggio, accusa il Ministero dell'università di aver riservato, nell'ultimo bando pubblicato in materia, solo alle università e agli enti pubblici di ricerca la partecipazione alla gara per ottenere i finanziamenti. Escludendo, al contrario di quanto accade in Europa anche gli enti di ricerca privati di norma ammessi alle selezioni per l'assegnazione di finanziamenti. E non solo perché l'aver esteso questi finanziamenti anche agli enti pubblici vigilati dal Miur, quando nel passato erano rivolti solo alle università, «attribuisce un vantaggio competitivo alle università ed enti pubblici di ricerca creando, in tal modo, un ingiustificato svantaggio per le organizzazioni private». In questo senso l'Antitrust chiama in causa lo stesso bando Prin 2009 i cui programmi di ricerca sono «definiti in modo del tutto generico» tale da non escludere gli enti privati. E a supporto di tale tesi Catricalà si avvale del settimo Programma quadro della commissione europea nel quel i soggetti ammessi a beneficiare dei finanziamenti comunitari sono «enti pubblici senza scopo di lucro, istituti d’istruzione secondaria superiore, organismi di ricerca e piccole e medie imprese, riconoscendo tra questi anche gli istituti non-profit che svolgono tra le principali attività quella della ricerca». Ecco perché, sulla base di tutto questo, l'Autorità auspica una modifica della disciplina: la disparità di trattamento tra enti di ricerca privati e pubblici «non è giustificata dal perseguimento di interessi generali di politica industriale o di altro tipo, né appare in linea con le politiche di incentivazione adottate in materia di ricerca a livello comunitario».
(Fonte: ItaliaOggi 12-05-2011)