La soglia per le ore di docenza a contratto |
In Italia lo scorporo delle facoltà di design da quelle di architettura è recente, e del resto anche queste ultime sono uscite solo nel Novecento dalle accademie di belle arti. La formula che ha connotato quelle più prestigiose è stata una combinazione sapiente tra insegnamenti teorici, svolti da docenti universitari di ruolo, e laboratori affidat i a professionisti in contatto con la produzione industriale: si sono legati fino a ora agli atenei utilizzando contratti di eccellenza, cioè ben pagati, anche se meno di quanto lo stesso professionista ricaverebbe standosene nel suo studio e meno di quanto costa un professore statale. Per fortuna a molti insegnare piace. Ora questo sistema è in pericolo. La nuova legge Gelmini impedisce che le ore di docenza a contratto superino la soglia di circa il 30 per cento. Questa regola può essere salvifica per gli insegnamenti teorici ma è letale per le facoltà più vicine alla prassi, quelle che appunto hanno bisogno di chi viene dal mondo del lavoro e che a quello può condurre gli studenti. Questa limitazione è ulteriormente drammatica se si pensa che, contestualmente alla riforma, sono stati promossi in vario modo molti centri di formazione privati che non offrono un titolo universitario e che per questo sono liberi dai vincoli di cui sopra. Le nostre giovani facoltà di design, insomma, appena nate sono probabilmente già finite. O forse si è ancora in tempo per invertire la rotta, con i decreti attuativi della riforma. Proviamo. Non sacrifichiamo uno dei pochi settori con cui l'Italia sa ancora parlare al mondo.(Fonte: A. Vettese, Il Sole 24 Ore 03-04-2011) |