La diminuzione dell’offerta formativa |
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Dai 5493 corsi di laurea dell'anno accademico 2009-10, secondo i dati dell'ultimo rapporto del CNVSU, si è passati ai 4930 attuali. E non solo, perché secondo le proiezioni del CUN, per il prossimo anno accademico la decurtazione sarà di almeno altri 500 corsi. Perché oltre al decreto ministeriale 270/04 (revisione del 3+2) l'ultimo tassello al dimagrimento è imposto con il DM 17/10 (di applicazione della nota 160/09) che contiene i requisiti minimi per la razionalizzazione e qualificazione dell'offerta formativa. Un provvedimento che sta gettando di nuovo gli atenei in una frenesia da riforma e che per via dei tagli sui finanziamenti li ha anche costretti a intervenire sulle tasse degli studenti. Offerta formativa ridisegnata e contribuzione aumentata sono, comunque, le due diverse facce di un mondo in piena evoluzione, attraversato da dieci anni di riforme e che il CNVSU, che passerà ora il testimone all'ANVUR, ha messo nero su bianco nell'XI rapporto sullo Stato del sistema universitario. Da quando è partita la riforma didattica del 3+2 (DM 509/99), rileva il CNVSU, il numero di corsi di studio di primo e di secondo livello è aumentato passando in modo generalizzato da 3.234 del 2001/02 a 5.835 del 2007/08, nonostante le raccomandazioni a razionalizzare l'offerta formativa. L'aumento complessivo, in particolare negli anni più recenti, dipende in buona parte dall'avvio generalizzato delle lauree specialistiche che, dall'a.a. 2003/04 al 2008/09, sono passate da circa 1.400 ad oltre 2.700, comprese anche quelle a ciclo unico. Dopo il boom nel 2007-08 è cominciata, poi, la lenta retromarcia della macchina universitaria non del tutto completata. (ItaliaOggi 31-01-2011)
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