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FINANZIAMENTO DELL’UNIVERSITA’ IN DECRESCITA PDF Stampa E-mail

Il finanziamento dell’università pubblica ha avuto una crescita in termini assoluti del 25,5% dell’FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario) tra il 2007 ed il 2024, ma sempre con una decrescita di circa il 10% in termini di valore relativo al 2007, aggravato da una distribuzione profondamente ineguale del finanziamento dovuta alla presenza di un 30% di quota premiale nella composizione del fondo, e da una stasi di fatto nel triennio 22-24 che sta mettendo in ginocchio molti atenei a causa dell’inflazione. Il Fondo di Finanziamento Ordinario del 2024 ha avuto un taglio di 173 milioni rispetto al 2023, che ha colpito quasi tutte le università statali. La legge di bilancio 2025 ha previsto tagli nel bilancio MUR di 247 milioni di euro nel 2025, di 239 milioni nel 2026 e di 216 milioni nel 2027, una riduzione cumulativa che avrebbe effetti molto gravi. L’aumento degli stipendi dei docenti (+4,8% per recupero inflazione ISTAT) non ha avuto coperture e ha gravato sui bilanci degli atenei. Non sono disponibili le risorse per il Piano di reclutamento degli Associati avviato dal governo precedente. Non è possibile ridefinire le figure del personale di ricerca senza una corrispondente definizione delle risorse disponibiliLa soluzione a questo problema, che ha certamente radici pluriennali, ma è esacerbato dalle politiche attuali, è quella che ci viene proposta dal governo di assecondare ulteriormente il trend di decrescita dei finanziamenti, mediante la contrazione ulteriore del personale strutturato e con l’abbassamento ulteriore del costo di un lavoro privo di diritti elementari per la parte più debole del sistema, costituita dai giovani che cominciano il percorso guidati dalla passione per il lavoro di ricerca. F: Società italiana di economia; scienzainrete 28.05.25