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UNIVERSITÀ. IN ARRIVO AL POSTO DELL’ASSEGNO DI RICERCA DUE NUOVE FIGURE CONTRATTUALI ACCANTO AL NEONATO CONTRATTO DI RICERCA PDF Stampa E-mail

Per provare a regolamentarlo e a offrire un set di alternative al solo «contratto di ricerca», che da quest’anno ha sostituito il vecchio «assegno», la ministra Anna Maria Bernini aveva presentato in CdM l’8 agosto scorso un DDL che introduceva, tra le altre cose, tre nuovi istituti (contratto post-doc, borse di ricerca junior e senior, professore aggiunto) e che una volta arrivato a Palazzo Madama, complici le critiche dei sindacati e delle associazioni di categoria, si è arenato poco dopo nelle secche dei lavori parlamentari.

Per provare a risolvere l’impasse l’Aula della Camera ha approvato definitivamente martedì 3 giugno il DDL di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 aprile 2025, n. 45 che istituisce due nuove figure contrattuali accanto al neonato «contratto di ricerca».

La prima riguarda i c.d. «INCARICHI POST-DOC», che gli atenei possono conferire per svolgere attività di ricerca o di collaborazione alle attività didattiche e di terza missione; si tratta di contratti a tempo determinato - finanziati in tutto o in parte con fondi interni oppure da soggetti terzi, sia pubblici che privati, sulla base di specifici accordi o convenzioni - con una durata annuale rinnovabile fino a un massimo di tre anni. Destinatari: i dottori di ricerca, i soggetti in possesso di un titolo equipollente ottenuto all’estero o di una specializzazione medica. La retribuzione prevista per l’incarico post-doc, che è incompatibile con qualsiasi altro rapporto di lavoro subordinato presso soggetti pubblici o privati o con la titolarità di un assegno di ricerca, verrà decisa con un decreto del MUR, ma non potrà essere inferiore al trattamento iniziale di un ricercatore confermato a tempo definito.

Laddove saranno le università a fissare, ferma restando una soglia minima stabilita a livello ministeriale, l’importo da attribuire ai titolari di «INCARICHI DI RICERCA», la seconda figura in via d’introduzione. Anche in questo caso la durata sarà di un anno rinnovabile fino a tre. A beneficiarne, sotto la supervisione di un tutor, saranno i giovani laureati magistrali o a ciclo unico da non più di quattro anni, dotati di un curriculum compatibile con lo svolgimento dell’attività di ricerca. F: B. Cappelletti Montano, X 03.05.25. E. Bruno, IlSole24Ore 05.05.25.

Link per leggere nei dettagli i NUOVI INCARICHI POST-DOC E DI RICERCA

https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/19/Emendc/1452232/1453453/index.html .

Il DDL 45/2025 (AC 2420) introduce le due nuove figure degli incarichi di ricerca e degli incarichi post doc. In questo modo nelle università andranno a coesistere – per diversi anni a venire - le seguenti figure:

  • Borse di ricerca pre-dottorato
  • Nuovi incarichi di ricerca
  • Borse per dottorati di ricerca: 40.000, aumentate negli ultimi anni con le risorse del PNRR
  • Vecchi assegni di ricerca: 24.500, ancora con alcune possibilità di essere rinnovati
  • Vecchi RTDA: 7500, ancora con alcune possibilità di attivazione
  • Vecchi RTDB in corso di completamento prima del passaggio a Professore Associato; insieme ai Ricercatori Tenure Track (RTT) sono 7000
  • Nuovi incarichi post doc
  • Contratti di ricerca, appena introdotti ufficialmente (poche decine attualmente)
  • Ricercatori Tenure Track (RTT) che consentono il passaggio alla posizione di Professore Associato.

Gli incarichi di ricerca si sovrappongono alle attuali Borse di ricerca e creano un percorso parallelo – anch’esso di 3 anni - ai dottorati di ricerca, ma senza prospettive.Gli incarichi post doc si sovrappongono agli attuali Contratti di ricerca e replicano in sostanza le posizioni di RTDA (ma con durata inferiore e retribuzione minore) e di assegni di ricerca.

F: Società italiana di economia; scenzainrete 28.05.25.