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UNIVERSITÀ TELEMATICHE. UN CIRCUITO DI UNIVERSITÀ PROFIT PDF Stampa E-mail

Il Ministro dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha firmato il decreto (Decreto Ministeriale n. 1835 del 6-12-2024 - Linee guida per l’offerta formativa a distanza) che introduce importanti modifiche sull'erogazione della didattica a distanza. In merito si riportano parti delle osservazioni di fonte Flc Cgil sul decreto: “Lo sviluppo delle università telematiche costruisce per la prima volta un vero e proprio circuito di UNIVERSITÀ PROFIT, che vanno oltre i modelli neoliberisti di simulazione delle condizioni di mercato nella distribuzione delle risorse (il modello Moratti e Gelmini, che si costruisce sull’autonomia universitaria strutturata nel decennio precedente). Qui si creano proprio circuiti paralleli e si trucca la corsa, dando ai privati non solo parametri diversi, ma anche la garanzia di un sistema di controllo e sorveglianza inefficace. Lo abbiamo visto in questi anni: ogni università interpreta a suo modo norme e indicazioni, il Ministero quando si fa sentire (ed è raro), nella migliore delle ipotesi balbetta indicazioni scollegate dalla realtà.

Il punto non è la didattica online, il punto sono gli esami, l’accompagnamento agli esami che questi atenei propongono. In questi anni, il boom di iscritti si è costruito su un sistema di Learning Point e Centri di orientamento, diffusi nei territori. Questi centri raccolgono le iscrizioni e offrono supporto nello studio, ma organizzano anche esami di prossimità.

Questi esami, violando espressamente la normativa, non sono solo costruiti su dispense, ma sono obbligatoriamente a scelta multipla, con un set di domande limitato (30/32 quesiti), sorteggiati ad ogni appello da un paniere di qualche centinaio di domande, consegnate dal docente all’Ateneo all’inizio dell’anno accademico. Però, nei Learning point, nei centri di Orientamento, nelle loro chat e community questi “panieri” di domande circolano. Gli esami universitari diventano così organizzati come quelli della Patente: in ogni social si trovano tutorial di studenti delle telematiche che spiegano l’inutilità di seguire realmente le lezioni o studiare “le dispense”, per passare gli esami basta studiare sui set di domande e risposte che circolano, appunto come si fa per l’esame della Patente. Questo è il cuore, oggi, delle università telematiche.

Le norme sugli esami in presenza, sulla libertà di docenza e quindi sulle forme di esame c’erano già, molto chiare e nette (infatti, sono quelle seguite nelle università pubbliche e private). Questo decreto, invece, per la prima volta prevede eccezioni, che potranno esser allargate anche in base alle “tecnologie disponibili” (non solo in relazione a gravi malattie o casi eccezionali), e soprattutto costruisce un format di esame con valutazioni e prove intermedie (necessariamente online), che fa rientrare dalla finestra quello che apparentemente si caccia dalla porta”.