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PERSONALE IMPEGNATO IN ATTIVITÀ DI DOCENZA E RICERCA. INCERTEZZA SUL RECLUTAMENTO E DUBBI SULLA STABILIZZAZIONE DEGLI ATTUALI RICERCATORI PRECARI PDF Stampa E-mail

In università attualmente il 40% del personale impegnato in attività di docenza e ricerca è costituito da oltre 20 MILA ASSEGNISTI DI RICERCA e da ca. 9 MILA RICERCATORI A TEMPO DETERMINATO (RTDA). Nella media italiana, si arriva alla posizione di professore associato, ossia al contratto di lavoro a tempo indeterminato, dopo i 40 anni. Le recenti proposte, eliminando gli assegni di ricerca (prorogati fino al 31 dicembre 2024), ridimensionando il turnover (-25%), creano incertezza sul reclutamento e pongono severi dubbi sulla stabilizzazione degli attuali ricercatori precari. Molti di loro hanno già dimostrato di possedere requisiti di eccellenza, tramite l’abilitazione scientifica nazionale e affrontando concorsi selettivi. Dietro ai numeri, poi, ci sono saperi, competenze acquisite, e innegabili fattori di giustizia sociale. Non basta, ad agosto 2024 è stato introdotto l’adeguamento Istat degli stipendi dei docenti universitari (+4,8%), ma la spesa aggiuntiva (ca. 215 milioni) è stata posta a carico degli Atenei. Nel mese di settembre il decreto ministeriale di assegnazione del Fondo di finanziamento ordinario (FFO) ha ridotto di ca. 173 milioni i trasferimenti alle Università e, pur confermando il Piano straordinario di reclutamento 2024 (= 340 milioni), non ha assegnato le coperture aggiuntive per realizzarlo. L’insieme combinato produce un effetto a tenaglia e impatta sul sistema universitario pubblico, che si trova di fronte a un considerevole difetto di risorse, quando l’anno volge al termine. Molte università hanno già avviato le procedure del Piano straordinario 2024 e ora sono a metà del percorso, o lo hanno terminato, con la presa di servizio dei vincitori che rischia di slittare di molti mesi. Come risolvere il problema della contrazione dei fondi? Annullare i rinnovi dei contratti Rtda (che prevedono 3+2 anni)? Congelare le procedure di reclutamento? Tutto si può fare, ma come si potrà garantire la didattica erogata, visto che i paletti ministeriali per l’accreditamento dei Corsi di studio sono ferrei? F: F. Benente, Roars 27.12.24. Il Fatto Quotidiano 16.12.2024.