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E alla fine è arrivata DeepSeek. L’IA generativa cinese di cui tutti parlano non solo sembra superiore ai corrispettivi occidentali, ma pare esserlo costando una frazione di ciò che spendono OpenAI e gli altri colossi del settore. Questo perché per l’addestramento di DeepSeek sono state utilizzate, a quanto si legge, solo 2mila GPU di Nvidia contro le decine di migliaia “dietro” ChatGPU. Probabilmente si è preso troppo sotto gamba un dato, ovvero che da anni la Cina è la numero 1 globale per paper e brevetti nell’ambito della ricerca sugli algoritmi per IA. E ora bisogna tenere molto bene a mente la sufficienza con cui ricercatori – e imprenditori – occidentali derubricavano questo fatto a quisquilia, semplicemente perché le ricerche cinesi non ottenevano valori elevati negli “indici” di rilevanza da loro stessi (ovvero dai ricercatori occidentali) stabiliti e decisi. Anche da queste sottovalutazione, viene la sorpresa per DeepSeek che – proprio come la balena “kawaii” che la rappresenta – è emersa dalle profondità degli investimenti in ricerca del Leviatano cinese per rovesciare le “grandi navi” dell’impresa privata USA. F: macroo.substack.com 28.01.25.