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ACCESSO AL CORSO DI LAUREA IN MEDICINA E CHIRURGIA, IN ODONTOIATRIA E PROTESI DENTARIA E IN MEDICINA VETERINARIA. IN ATTESA DELLE NOVITÀ SUI TEMI ANCORA APERTI PDF Stampa E-mail

Al corso di laurea in Medicina e chirurgia, in Odontoiatria e protesi dentaria e in Medicina Veterinaria ci sarà "il superamento del numero chiuso e l'abolizione del quiz di ingresso già dal prossimo anno accademico", la riforma "sarà approvata la prossima settimana alla Camera in via definitiva. Dunque, sarà legge". Lo conferma la ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, in una lettera al Messaggero, che tuttavia di recente si è corretta negando l’abolizione del numero chiuso e rilevando solo l’abolizione del quiz d’ingresso. La Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), si dice favorevole alla riforma dell'accesso alla Facoltà di Medicina, ma esprime perplessità in merito all’iscrizione libera al primo semestre, “il percorso di orientamento e di preparazione agli esami del primo anno di università potrebbe, utilmente, essere anticipato agli ultimi anni del liceo, sul modello già sperimentato dei licei biomedici". Secondo Roberto Monaco, segretario e coordinatore dell'Area strategica Formazione della Fnomceo, i numeri che ad oggi circolano - ha avvertito - non sono coerenti con il numero dei medici che andranno in pensione: se tra 10 anni andranno in pensione meno di 7mila medici e oggi è consentito un accesso a Medicina a oltre 20mila giovani, una parte di questi probabilmente non avrà occupazione. Pertanto “programmare in maniera adeguata, soprattutto tenendo conto del fabbisogno di medici, è la via migliore per dare una risposta al sistema, ma soprattutto per non illudere i giovani". Secondo uno studio di Anaao Assomed, fino al 2027 si potrà ancora parlare di carenza di specialisti negli ospedali del sistema sanitario nazionale, ma poi i laureati saranno più del numero necessario a coprire i pensionamenti. In una nota congiunta Alfredo D’Attorre, responsabile nazionale Università e Ricerca del Pd, Irene Manzi, deputata e capogruppo Pd in commissione Istruzione e Marina Sereni, responsabile nazionale sanità, rilevano: “Chiediamo alla ministra di chiarire finalmente come pensa di garantire la qualità dell’offerta formativa, di realizzare una selezione efficace ed equa, peraltro in assenza di investimenti per potenziare l’accesso a Medicina, di evitare l’ennesimo regalo alle università telematiche private”, concludono gli esponenti del Pd. “Per non parlare del fatto che questa legge non risolve in alcun modo il problema relativo al numero delle borse di specializzazione e alla carenza di specialisti in settori cruciali come la medicina di urgenza o l’anestesia”.

I temi ancora aperti non sono di poco conto: Chiarire le modalità degli esami da superare obbligatoriamente; quanti (la ministra ha parlato di recente di tre esami) e quali esami; il numero dei posti disponibili; i criteri per il posizionamento in graduatoria. I punti definiti: per accedere al secondo semestre gli studenti devono superare gli esami per conseguire tutti i Cfu, cioè i crediti formativi comuni all'area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria, previsti dalla legge delega; dai voti ottenuti verrà stilata una graduatoria nazionale. Ma le modalità non sono ancora note. F: studenti.it 10.03.25. inkoristano.it 10.03.25.