Quasi il 50% dei ricercatori universitari abbandona la ricerca nell’arco di dieci anni dalla pubblicazione del primo articolo scientifico, e a farlo nei primi cinque anni è quasi un terzo del campione. Lo rivela uno studio condotto su quasi 400.000 scienziati e scienziate in 38 paesi OCSE e riguarda diverse discipline accademiche. Utilizzando dati bibliometrici globali provenienti da Scopus, lo studio segue le carriere di pubblicazione di due coorti di ricercatori e ricercatrici (una del 2000 con 142.776 partecipanti e una del 2010 con 232.843) fino al 2022. Le discipline analizzate sono quelle STEMM (Science, Technology, Engineering, Mathematics, and Medicine, per un totale di 16) e per abbandono della ricerca si intende la cessazione delle pubblicazioni su riviste scientifiche, anche se in realtà, come ammettono i ricercatori, sarebbe stato più adeguato individuare la cessazione completa dell’attività accademica, solo che su questa non erano disponibili dati a livello globale. In termini di genere, le donne hanno un rischio maggiore di abbandono rispetto agli uomini: il 12,54% in più dopo 5 anni e l'11,52% in più dopo 10 anni. Alla fine dei 19 anni, la probabilità di continuare a pubblicare per le donne è del 29,4%, mentre per gli uomini è 33,6%, quindi gli uomini hanno una maggiore "sopravvivenza" accademica. F: A. Cortellazzzo, lbolive.unipd.it 28.10.24.
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