ABILITÀ COMUNICATIVA E RICHIESTA DI CONOSCENZE NELLA FORMAZIONE ONLINE Stampa

Spostare le tradizionali attività di apprendimento sul web è una tendenza riscontrabile e anche acclarata nel concreto diuturno operare delle istituzioni sociali delegate alla generazione e consolidamento delle conoscenze e competenze (scuola, università, "agenzie formative" diffuse).
Seppur il sistema scolastico - universitario sembri aver colto la portata della rivoluzione digitale, resta parzialmente sondato il tema della qualità degli apprendimenti che non sembrano aver sollecitato sensibili cambiamenti rispetto agli asset principali della comunicazione didattica offline. In altri termini, nonostante ingenti risorse organizzative e finanziarie (il riferimento prioritario è agli Avvisi M.I.U.R. su fondi P.O.N. 2014-2020) siano state stanziate e tutt'ora siano previste dai bilanci degli Atenei e delle Istituzioni scolastiche autonome, la strategia, rappresentativa dell'impalcatura innovativa sul versante tecnico-strumentale, della convergenza di tutti i media verso il "linguaggio" digitale e le correlate pratiche didattiche, sta producendo nei fruitori l'idea secondo la quale l'utilizzo globale di tutti i mezzi di comunicazione sia, di per sé, occasione di autentica conoscenza ed opportunità di consistente assimilazione dei saperi, inconfutabilmente utili alla costruzione del bagaglio culturale personale e spendibili sul mercato delle professioni. Allo stato, in verità, non sono disponibili dati che possano confortare tali convinzioni sull'affermata valenza performativa della formazione on line crossmediale. Si tratta di un'abilità comunicativa che non corrisponde appieno alla richiesta di conoscenze di cui l'umanità ha bisogno, da un lato, e, dall'altro, la dissolvenza di "contenuti" a fronte dell'esaltazione morfologica e toponomastica del sapere che impedisce di mettere a frutto le attitudini di base: "memoria, immaginazione e disinteresse interessato". (F: G. Dursi, agenda digitale 22.02.20)