RICERCA. ALTA QUALITÀ DELLE PUBBLICAZIONI IN CAMPO BIOMEDICO Stampa
L’Italia è al quarto posto nel mondo per numero di pubblicazioni scientifiche di rilevanza. E nonostante i tagli lineari alla ricerca, che ci rendono gli ultimi come numero di ricercatori per abitante (6 ogni 10.000 abitanti), per investimenti pubblici in ricerca (0,4% del Pil), e ci spediscono nei bassifondi della graduatoria per fondi privati (0,6% del pil). Una carestia di risorse che prepara il terreno alla fuga dei cervelli e al declino della produzione scientifica: per la prima volta in 30 anni, ha smesso di crescere. Nel 1980 le pubblicazioni erano infatti 9.721, nel 2008 erano cresciute fino a 52.496, nel 2009, ultimo anno rilevato, erano crollate a 40.670. Ma l'exploit tricolore in materia di ricerche d'alto livello va guardato nelle pieghe dei dati, diffusi dal rapporto "Il valore economico delle scienze della vita", il primo studio econometrico italiano effettuato da un gruppo di ricerca dell'Imt Alti Studi di Lucca: i brevetti europei e gli inventori localizzati fanno registrare una performance meno esaltante. Il rapporto completo è presentato al Meeting Bioeconomy Rome che ha lo scopo di raccogliere a Roma gli Stati generali della ricerca biologico molecolare.
(Fonte: A. Falconio, La Discussione 29-11-2011)