IL RECLUTAMENTO DEI RICERCATORI A TEMPO DETERMINATO TIPO A Stampa

Tra tutte le aree CUN, sono le due relative a ingegneria (08 e 09) a contenere, da sole, circa il 22% del totale dei 10.160 RTDa fino ad oggi reclutati. A fronte di tale costante crescita del numero di nuovi RTDa, però, non è corrisposto un equivalente effetto di incardinamento in ruoli stabili (includendo anche quella di RTD di tipo "b"), tant'è che il numero totale di RTDa in servizio è salito dai circa tremila del 2014 ai quasi cinquemila attuali, corrispondenti a poco meno del 10% dei 55mila docenti e ricercatori che al momento costituiscono il sistema universitario italiano. Limitando lo studio ai soli 3.745 RTD assunti fino all'anno 2013 incluso, la percentuale di "stabilizzazione" (il cui valore medio nazionale è 59,2%) è piuttosto uniforme: il minimo si riscontra al Centro, con un 52,3% nel quale in questo studio sono inserite la maggior parte delle università telematiche, mentre il Nord (64,6%) e il Sud (65,9%) sostanzialmente si equivalgono e le Isole si attestano attorno alla media (59,1%).Una recente proposta CUN mira a introdurre la figura del "Ricercatore post-Dottorato", priva di obblighi di didattica e con una rinnovabilità per un massimo totale di sei anni (dei quali non più di tre nella stessa sede), alla quale seguirebbe la figura di "Professore Junior" in tenure track con accesso a PA dopo altri 3 anni (prorogabili a 5) a seguito di conseguimento dell'ASN. Staremo a vedere se questa possibile riforma sarà in grado di assicurare un accesso stabile nel sistema universitario, o se condurrà ad un'ulteriore precarizzazione del mondo della ricerca. (F: A. Ventura, Roars 27.11.19)