LA VQR3 E LA BIBLIOMETRIA AUTOMATICA Stampa

Il bando VQR3 2015-2019 scritto dall'ANVUR sembra scritto ad arte, sostiene Roars, per consentire l'uso della bibliometria automatica e delle liste di riviste. Tra tutti gli scenari possibili quello peggiore è che la VQR sia usata come pretesto per sdoganare l'uso indiscriminato di CRUI-UNIBAS, un software che sforna valutazioni basate sulla bibliometria fai-da-te anvuriana, sviluppato dall'Università della Basilicata e che la CRUI distribuisce agli atenei italiani: agganci bibliometrici già pronti, classificazione delle riviste pronta. Si tratta di una valutazione automatizzata dei ricercatori, in completa contraddizione con le raccomandazioni internazionali, che da anni suonano l'allarme sui danni che derivano dall'uso indiscriminato delle metriche quantitative. Danni che sono già finiti sotto i riflettori della comunità scientifica internazionale, impressionata dall'incremento del doping citazionale messo in atto dai ricercatori italiani. Se gli articoli di Nature, Science, Times Higher Education e Le Monde rendono difficile difendere la "virata bibliometrica" come scelta politica, essa potrebbe però essere giustificata come una necessità dettata dalla mancanza di fondi. Eppure, bastano due conti per verificare che il vincolo di bilancio sarebbe un falso pretesto. A fronte di una VQR3 che le costerà circa €11,1 milioni, ANVUR ha già in bilancio un tesoretto di €17,5 milioni, di cui €10 milioni sono accantonati proprio per la VQR. (F: Red.ne Roars 16.01.20)