VINCE LA SPESA STORICA SUI FONDI AGLI ATENEI Stampa

In testa alla classifica dei fondi reali attribuiti ai diversi atenei per ogni studente troviamo un'università del Nord, Venezia Iuav, con 7.285 euro; a seguire, due del Centro (Siena e Camerino) e uno del Sud (Messina). In coda troviamo Bergamo (2.552 euro) e l'Orientale di Napoli (3.179). A conferma da un lato del peso preponderante della vecchia spesa storica e, dall'altro, di come la polarizzazione Nord-Sud nell'università non sia tale da giustificare in sé l'intenzione del ministro di aumentare la perequazione a favore del Mezzogiorno. Come ha sottolineato anche il rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco, su IlSole24Ore del 19 novembre. Lo stesso fa ora Remo Morzenti Pellegrini, rettore di Bergamo: «Il sottofinanziamento e/o sottodimensionamento delle università italiane è un problema sistemico e non riconducibile alla sterile dicotomia Nord-Sud. E non ha fatto altro che accentuare le diseguaglianze e le disparità che esistono all'interno del Paese. Sia al Nord sia al Sud - spiega - esistono università sottofinanziate e sottodimensionate e quindi squilibri a dir poco di sistema». A suo giudizio, aumentare il fondo perequativo - che attualmente garantisce che ogni ateneo non perda più del 2% e non guadagni più del 3% rispetto all'anno prima - «non è la soluzione del problema, perché a risorse invariate le ridistribuisce comunque all'interno del sistema». A risorse invariate, infatti, dare tout court di più al Sud significherebbe sottrarre al Nord. Morzenti Pellegrini, che è anche presidente del Comitato regionale di coordinamento delle università lombarde, suggerisce di «utilizzare il rapporto esistente negli atenei, oggettivo e semplice da verificare, tra docenti/studenti/personale tecnico-amministrativo oltre al costo Ffo/studente». Altrimenti - dice - «il rischio reiteratamente distorsivo è quello di continuare a finanziare atenei che non possono crescere e rallentare quelli che possono farlo». (F: E. Bruno, S24 25.11.19)