Università arabe. Nuove tecnologie contro i titoli accademici falsi Stampa
Anche negli Emirati Arabi Uniti si sta espandendo il mercato nero dei titoli accademici falsi, assai fiorente in paesi vicini come India e Pakistan, come riporta il quotidiano online Emirates 24/7. Alla base di questo fenomeno ci sarebbe l'occupazione: trovare un lavoro ben pagato negli UAE è più facile per chi possiede un titolo di studio di un certo livello, specialmente se conseguito all'estero; questo titolo, inoltre, assicura condizioni più favorevoli a quegli studenti arabi che decidono di spostarsi in un altro paese per motivi di studio o di lavoro. Il problema si riversa anche su altri paesi: infatti, dalla ricerca in questione si evince che nel Regno Unito, su 250 mila studenti provenienti da altri paesi, almeno 32 mila possiedono un titolo accademico falso e hanno ricevuto il visto per espatriare per motivi di studio o lavoro senza un regolare controllo di tutti i documenti, tra i quali il titolo di studio. Come risolvere il problema? I governi dell'India e del Pakistan hanno proposto la smaterializzazione dei titoli accademici e la creazione di un database che li contenga tutti i in formato elettronico. Secondo il quotidiano Gulf News, negli UAE una trentina di università arabe hanno cominciato a sfruttare una tecnologia più sofisticata: a ogni titolo hanno apposto un'etichetta contenente un microchip che utilizza un sistema di identificazione a radio frequenza (RFID) collegato alla banca dati del dipartimento ministeriale che contiene tutti gli attestati rilasciati in via ufficiale. Il microchip, denominato Smart Document Attestation Solution, è stato realizzato dalla Amricon, società leader nel mercato delle nuove tecnologie. L'obiettivo ora è di far circolare questo sistema in tutte le altre istituzioni e diffondere la cultura del controllo, che per ora sembra essere piuttosto carente.
(Fonte: D. Gentilozzi, www.rivistauniversitas.it 17-11-2011)