La professione accademica in Italia Stampa
Scorrendo quotidiani, periodici e varie altre pubblicazioni di questi ultimi anni si ha l’impressione che i professori e i ricercatori delle università italiane non godano di buona stampa. Raramente, tuttavia, giudizi negativi e critiche si fondano su analisi approfondite e di ampia portata e, ancor più raramente, gli accademici sono direttamente interpellati sul loro lavoro tramite le tecniche di rilevazione delle informazioni che le scienze sociali mettono a nostra disposizione. A questa mancanza vuole rimediare l’indagine di cui questo volume dà conto. In un periodo di cambiamento dell’università e del lavoro accademico, l’indagine affronta i principali aspetti della professione accademica: la formazione dei docenti e dei ricercatori, il loro lavoro e la soddisfazione per il lavoro, il futuro della professione, le attività d’insegnamento e il giudizio sulla riforma degli ordinamenti didattici, le attività di ricerca e le risorse disponibili per la ricerca, la produzione scientifica e la sua valutazione, la relazione tra gli accademici e le loro università, l’influenza dei docenti sulla vita organizzativa degli atenei e il controllo esercitato sul lavoro di docenti e ricercatori tramite la valutazione. Oltre a mettere in luce le somiglianze e le differenze interne alla professione accademica in Italia, l’indagine – grazie alla disponibilità dei dati del progetto internazionale «The Changing Academic Profession» – offre l’opportunità di confrontare gli atteggiamenti e i comportamenti degli accademici italiani con quelli dei loro colleghi di altri paesi europei.
(“La professione accademica in Italia”. Aspetti, problemi e confronti nel contesto europeo. A cura di Michele Rostan. ISBN 978-88-7916-493-1. pp. 192 LED Edizioni Universitarie di Lettere Economia Diritto. Milano. 2011. Testo integrale)