Riforma. Tenure Track “all’amatriciana” Stampa
Tasso di sostituzione minimo se non inesistente per i numerosissimi docenti che vanno in pensione, nessuna prospettiva seria di carriera - in seguito a concorso per associato - per gli attuali ricercatori (ricordiamo che nel dibattito parlamentare il numeretto magico era 9.000, ora sono 1.500, appannaggio solo degli idonei ai vecchi concorsi), accesso alla carriera privo di qualsiasi regola certa, con la tenure track “all’amatriciana”, nient’altro che precariato mascherato. In più, il ritardo nell’attuazione della riforma e la contraddittorietà di alcune norme fanno sì che alcune garanzie fondamentali, inserite nella legge, siano disattese. Tra queste, ricordiamo l’impossibilità di affidare incarichi o contratti d’insegnamento a titolo gratuito o quasi, o quella di affidare ai ricercatori insegnamenti senza compensi suppletivi, entrambe sostanzialmente disattese. Sulla posizione della CRUI: fin dallo scorso anno abbiamo chiesto ai rettori di rinunciare a rimpiazzare i ricercatori che, legittimamente, rinunciavano all’attività didattica con docenti a contratto, e denunciato la prassi di affidare contratti di insegnamento a titolo gratuito.
(Fonte: M. Meloni, www.unità.it 11-10-2011)