RICERCA. ASSUNZIONI E INVESTIMENTI IN CALO Stampa

Un articolo inserito nella bozza della Finanziaria impone un paletto rigido per le future assunzioni, vincolando le spese per il personale degli enti di ricerca al 70 per cento di quelle generali e non più all'80 per cento. Una misura questa che potrebbe costringere gli EPR a rivedere le assunzioni di tanti precari e giovani ricercatori.
Il livello d'investimenti nella ricerca e nello sviluppo resta inferiore a quello degli altri Stati europei. A confermarlo c'è anche la Commissione europea. Nel documento per Paese relativa all'Italia si legge che, dall'inizio del 2000 gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo si sono fermati all'1,4 per cento, questo nel 2017, contro una media del 2,2 per cento della zona euro. Dall'inizio della crisi economica nel 2008, le risorse pubbliche hanno iniziato a contrarsi, con un picco drammatico nel 2014, dovuto anche al drastico calo del numero dei ricercatori e dei professori universitari. In Italia il numero di quanti hanno conseguito il dottorato di ricerca si è costantemente ridotto nel periodo 2007-2017 passando dai 10.052 del 2007 ai 7.776 del 2017. Dal 2008 al 2014 nel mondo della ricerca si è registrata una riduzione del personale del 20 per cento – pari a dieci mila persone in meno. Il peggior dato rispetto a ogni altro settore della pubblica amministrazione. (F: Linkiesta 07-11-19)